Ritorno a scuola. Una sfida economica, sanitaria e sociale

Di Antonio Alifano

Le vacanze pasquali sono terminate, rientrano a scuola in presenza circa 5,6 milioni di studenti così come previsto dai ministeri dell’istruzione e della salute. Tra loro sono circa 2,7 milioni gli alunni appartenenti alla scuola dell’infanzia e primaria che secondo il DL 44 sono ammessi in aula anche se appartengono a zone classificate come rosse. Buone notizie dal fronte vaccini, oltre l’80% del personale scolastico è stato vaccinato.

Chi va a scuola?

Quindi, secondo le linee tracciate dai ministri Bianchi e Speranza, oggi saranno complessivamente 1.393.010 i bambini della scuola d’infanzia (il 100%) che ritorneranno a scuola, così come saranno 2.605.865 alunni della scuola primaria (sempre il 100%) a risedersi tra i banchi delle aule scolastiche. Per gli studenti della scuola secondaria e superiore il discorso presenza è diverso: mentre gli scolari della prima media potranno seguire in presenza anche se in zona rossa, dalla seconda media in poi è prevista la didattica interamente a distanza se i valori di contagiosità Rt superassero l’1,25.La modalità mista invece si presenterebbe nelle zone arancioni solamente agli studenti degli istituti superiori con quote di DaD tra il 25% e 50%. Qualora ve ne fosse l’esigenza, quindi in aree con livelli di contagio superiore ai 250 positivi per 100 mila abitanti, la modalità mista potrebbe essere estesa agli alunni di seconda e terza media.

Ebbene ricordare che vi sono determinate categorie di studenti che possono frequentare sempre, anche in zona rossa, sono: gli alunni per l’uso dei laboratori, gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali (BES), gli alunni appartenenti alla stessa sezione o classe degli studenti BES.

Conflitto di opinioni

Il ritorno nelle scuole ha diviso l’opinione pubblica, e non mancano le voci critiche di chi allarmato si chiede se non sia pericoloso per la salute e la sicurezza della collettività mandare i propri figli in un contesto non privo di rischi, dall’altro lato c’è chi riporta i dati allarmanti stilati dall’OCSE e dalla Banca Mondiale: si stima che la perdita di apprendimento condurrà ad una contrazione media del PIL per Paese dell’1,5% nel resto del secolo.

I dati di oggi

Da questa mattina sono tornati in classe 5,6 milioni di studenti. Di nuovo seduti ai banchi, nelle aule scolastiche, per seguire le lezioni in presenza, anche se in zona rossa. Si tratta di quasi il 66% degli 8,5 milioni degli iscritti nelle scuole statali e paritarie, in pratica 2 su 3. Tra loro sono 2,7 milioni gli alunni più piccoli della scuola dell’infanzia e del primo ciclo, ammessi a scuola dal decreto del 1 aprile del governo Draghi. Nelle regioni in zona rossa potranno accedere ai servizi per la prima infanzia (asili nido, 0-3 anni) anche 212mila bambini. I dati comprendono anche i bambini e gli alunni da settimane esclusi dalle attività educative in presenza a scuola: torneranno in classe 832mila bambini di scuola dell’infanzia (3-6 anni), 1,5 milioni di alunni di scuola primaria e 342mila del primo anno di scuola secondaria di I grado. Mentre, resteranno ancora a casa, costretti alla didattica a distanza, 2,9 milioni (34,5%), con la consueta alternanza del 50% per gli studenti delle superiori nelle Regioni in cui è consentito. La sottosegretaria all’Istruzione, Barbara Floridia, sottolinea che “oggi è un giorno importante” e assicura che il ritorno a scuola “non determina un aumento dei rischi. C’è uno studio recente, condotto campionando milioni di studenti e incrociando più dati – spiega – che certifica la bassa contagiosità in certe fasce d’età. E comunque si è visto che quando le scuole vengono chiuse l’Rt non si abbassa e quando si riaprono non sale”.

 

Regione Campania, Lucia Fortini: “Malessere dei ragazzi non può essere inascoltato” 

“Oggi riaprono i servizi per l’infanzia, quelli educativi, la primaria e la primaria di secondo grado. Non trovo sbagliato che ci siano ordinanze dei Comuni perche’ l’ultimo decreto del Governo li prevede. Questo ci ha spinto a non intervenire con provvedimenti regionali. Credo che non ci siano azioni giuste o sbagliate, sindaco, Regione o Governo adottano misure che reputano migliori in quel momento”. Lo ha dichiarato l’assessora regionale all’Istruzione della Campania Lucia Fortini intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedi’ al venerdi’ dalle 7 alle 9.

“Con il ministro Bianchi c’e’ un ottimo rapporto, ha esperienza di assessore regionale e quindi sa che significa governare una Regione. I ragazzi sono arrivati a una situazione di malessere che non puo’ essere inascoltato. Molti hanno paura a un ritorno in presenza ma quando fai una misura devi mantenere un equilibrio e qualunque scelta comporta un prezzo da pagare. Con i vaccini l’aspetto relativo alla salute ci tranquillizza, e’ evidente che la situazione non sia semplice” ha aggiunto Fortini.

Protesta a Bagnoli

Nel giorno in cui a Napoli si torna a scuola, nel quartiere di Bagnoli sono scesi in strada a manifestare i genitori degli alunni dell’istituto comprensivo ‘Madonna Assunta’. Le famiglie, circa una settantina, hanno inscenato un corteo lungo le strade del quartiere per protestare contro le modalità del rientro in aula decise dalla dirigente scolastica. Le famiglie definiscono “assurdi e incomprensibili” gli orari stabiliti.

Lascia un commento