Siria, attacco aereo USA. E’ il primo dell’amministrazione Biden. Uccisi 22 combattenti filo-iraniani

di Francesco Caputi

 

Nella notte, gli Stati Uniti hanno lanciato un attacco aereo contro obiettivi filo-iraniani. Si tratta della prima azione militare dell’amministrazione Biden. Nel raid, avvenuto nella zona di confine con l’Iraq tra Al Qaem e Abu Kamal, sarebbero stati uccisi 22 combattenti di milizie filo-iraniane. “Gli attacchi hanno distrutto tre camion di munizioni in movimento dall’Iraq attraverso un’area nei pressi del valico di al-Qaim, nella provincia siriana di Deir Ezzor, ci sono molti morti. Secondo un primo bilancio sono rimasti uccisi almeno 22 combattenti appartenenti ai gruppi Kaitaib Hezbollah e Hashd al-Shaabi”, ha detto il direttore dell’Osservatorio siriano dei diritti umani Rami Abdel Rahmane.

La risposta agli attacchi delle milizie filo-iraniane

Il raid aereo americano arriva in risposta ad una serie di attacchi attribuiti a milizie filo-iraniane iniziati il 15 febbraio, data in cui ad Erbil, nel Kurdistan iracheno, sono stati uccisi un soldato e diversi contractor statunitensi e un contractor filippino. “Su ordine del presidente Biden, le forze militari statunitensi hanno condotto raid aerei contro infrastrutture utilizzate da gruppi militanti filo iraniani nell’est della Siria”, ha dichiarato in una nota il portavoce del Pentagono John Kirby. “I raid – ha spiegato – sono stati autorizzati in risposta ai recenti attacchi contro americani e personale della coalizione in Iraq”.

“Siamo convinti che l’obiettivo veniva utilizzato dalla stessa milizia sciita che ha condotto gli attacchi”, ha detto il segretario alla Difesa, Lloyd Austin.

Il portavoce del Pentagono John Kirby ha affermato che “il presidente Biden agirà per proteggere il personale americano e della coalizione” e allo stesso tempo “abbiamo agito in modo deliberato per una de-escalation della situazione generale nell’est della Siria e in Iraq”.

Il raid ordinato da Biden ha un duplice obiettivo. Sul fronte esterno, Biden vuole mandare un chiaro messaggio all’Iran: la violenza contro obiettivi statunitensi non sarà tollerata, e la sua amministrazione è pronta a rispondere con la forza ad ulteriori provocazioni. Sul fronte interno, il presidente intende lanciare un segnale all’opposizione repubblicana, che lo accusa di essere debole nei confronti di Teheran.

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