Napoli, gare d’appalto pilotate e sversamenti di fanghi non depurati in mare: 16 arresti. Coinvolti anche clan camorristici ed esponenti della polizia

di Francesco Caputi

 

Fanghi sversati in mare senza essere depurati. E’ quanto emerso dall’inchiesta dei pm Ivana Fulco e Henry John Woodcock, con il coordinamento del procuratore Giovanni Melillo. Emersi anche casi di gare d’appalto pilotate. Al centro delle indagini sono finiti i vertici della SMA, la società in house della Regione Campania che si occupa di rifiuti. Emerso anche il coinvolgimento di clan camorristici e di appartenenti alle Forze dell’Ordine.

Gli arrestati

I vertici della SMA

Finiscono agli arresti domiciliari il direttore generale “pro tempore” della SMA, Lorenzo Di Domenico, e il coordinatore degli impianti di depurazione della SMA, Luigi Ricciardi.

Lorenzo Di Domenico era già stato al centro dell’inchiesta “Bloody Money” di Fanpage nel 2018.

Arrestato anche un ispettore di polizia

Dalle indagini è emerso il coinvolgimento anche di appartenenti alle Forze dell’Ordine. Fra questi, ai domiciliari, vi è l’ispettore Vittorio Porcini del commissariato di Ponticelli, che risponde di rivelazione di segreto in favore di Abbate (soggetto ritenuto vicino ad ambienti del crimine locale), in cambio di presunti favori o altri benefit.

Gli altri arrestati

In carcere Salvatore Abbate, Salvatore Tedesco e Giuseppe Savino; ai domiciliari invece Rolando Abbate e Cristina Abate, Agostino Chiatto, Lorenzo Di Domenico, Errico Foglia, Michele Furino, Abramo Maione, Vittorio Porcini, Giacomo Perna, Luigi Riccardi, Vincenzo Riccardi, Lucio Varriale, Giuseppe Auletta. Sospesi per sei mesi Domenico Boenzi e Domenico Sabatino.

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