Il calcio italiano ha deciso di ripartire senza i tifosi. Alessandra Clemente: “Il calcio a porte chiuse non ci piace.” (GUARDA IL VIDEO)

a cura di Marisa Russo

Il calcio italiano ha deciso di ripartire senza i tifosi.
Una scelta coraggiosa? Una scelta doverosa? Una scelta responsabile?
Niente di tutto ciò.

La decisione è stata presa per ragioni puramente economiche.
Quello che muove il calcio ormai da decenni è solo la logica finanziaria.

I soldi hanno preso il posto della passione, della fede, dei colori, della Maglia, delle tradizioni, delle rivalità di campanile e delle Bandiere.

Per questo motivo chiediamo a tutti di fare una profonda riflessione.

La tragedia dell’emergenza sanitaria ha evidenziato tutti i limiti di uno sport ormai allo sbando, sempre più schiavo delle televisioni e degli sponsor.

Ma è anche vero che questa potrebbe essere l’occasione per ripartire -tutti insieme- con una riforma popolare e costruttiva, che rimetta al centro di tutto i tifosi, e non gli interessi dei soliti noti.

I tifosi non sono semplici clienti, ricordiamocelo sempre.

Oggi si è svolta a Napoli alle ore 11:00 (Sala dei Baroni, Maschio Angioino) la presentazione di un documento che -almeno nelle intenzioni- potrebbe rivoluzionare il calcio.

Oltre ai media locali/nazionali, al Sindaco di Napoli, l’assessore Alessandra Clemente, ai sottosegretari Crimi e Sibilia agli Onorevoli Paolo Cento, Daniele Belotti, Paolo Russo, Paola Frassinetti, Sandro Ruotolo e Nicola Marrazzo che hanno accettato l’invito, saranno presenti anche alcune delegazioni Ultras di ogni categoria,

“A nessuna industria della televisione sembra che interessi dei tifosi, ma senza l’urlo e il movimento del pubblico il calcio sarebbe uno zero. È una storia di passione. Sarà sempre così. Senza la passione il football è morto. Solo ventidue uomini grandi e grossi che corrono su un prato e danno calci a una palla. Proprio una gran cagata!”
Da: “Fedeli alla tribù” di John King

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