La perizia su Bagnoli: “La bonifica ha compromesso la fruibilità del sito, la situazione è peggiorale”

 

“Gli interventi di bonifica a Bagnoli, così come realizzati, si ritiene abbiano compromesso la futura fruibilità dei luoghi, perlomeno di quelli a destinazione d’uso residenziale, arrivando talora ad incrementare le concentrazioni inquinanti esistenti prima della bonifica”.

E’ quanto affermano le conclusioni delle oltre duecento pagine della perizia disposta dal Tribunale di Napoli al processo in corso per la bonifica dell’area di Bagnoli e in particolare dell’ex Italsider. Nella perizia – firmata dal geologo Claudio Galli con la collaborazione dell’ingegnere Matteo Greggio e della dottoressa Angela Di Tommaso – si afferma che vi è la necessità di “una nuova attività di caratterizzazione e di bonifica/messa in sicurezza, finalizzata a rendere tali luoghi a tutti gli effetti conformi ai sensi di legge, nei termini di un’analisi di rischio”.

Il perito risponde così a uno dei quesiti posti dai giudici del Tribunale e cioè se “gli interventi possono aver incrementato il rischio sanitario nei confronti dei futuri residenti (adulti o bambini) o lavoratori occupati nelle aree rispettivamente residenziali o commerciali/industriali”.

Nello studio si affronta anche la questione di eventuali danni alla salute.

“Non sono emersi elementi che ci permettano di concludere con certezza che esiste un rapporto fra inquinamento ed eventuale danno alla salute nel caso specifico, poichè mancano dati epidemiologici e dati di monitoraggio biologico, che esprimono la reale dose assorbita”.

Così si legge nella perizia a proposito del caso di una donna che denunciò di essersi ammalata di tumore per essere stata esposta ad “agenti cancerogeni polmonari” nell’area. Nella perizia si fa riferimento, tra l’altro, a una relazione sanitaria che ha analizzato i casi di mortalità generale in tutto il periodo dal 2001 al 2007, da cui emerge che “i tassi medi standardizzati a Bagnoli risultano inferiori a quelli del Comune di Napoli sia nei maschi che nelle femmine”.

“Lo stesso andamento – si legge ancora – è osservabile per tutti i tipi di tumori sia nei maschi che in misura minore nelle femmine. Anche per i tumori polmonari i tassi standardizzati sono più elevati a Napoli, tuttavia solo nel sesso maschile, ma non in quello femminile anche se il dato non e’ valutabile statisticamente a causa della bassa numerosità di casi”.

“Certamente – concludono gli esperti – va detto che esiste ancora un ampio divario fra quanto sappiamo e quanto dovremmo sapere per rispondere ad un quesito quale definire con certezza la relazione fra incremento di patologia e una specifica fonte di esposizione”.

DE MAGISTRIS – “Entro l’ estate, e prima che si vada a votare, Governo nazionale, città di Napoli e governo regionale debbono firmare l’accordo su Bagnoli che riguarda bonifiche e rigenerazione urbana”. Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi De Magistrale.

“Bagnoli si è mossa dopo l’ordinanza chi inquina paga che feci nel dicembre 2013 – ha aggiunto De Magistris – e non a caso aveva ad oggetto proprio l’inquinamento. Il governo si è impegnato a fare la bonifica e si e’ impegnato a farlo indipendentemente dal livello di inquinamento. Più c’è inquinamento, più c’è bisogno della forza dello Stato e più c’è bisogno di soldi. Quindi il livello di inquinamento deve misurare la cifra della rapidità dell’intervento del governo e della quantità di risorse necessarie. Noi per il resto – ha concluso De Magistris – siamo pronti non solo a dare una mano per le bonifiche ma anche per la rigenerazione urbana”.

DE LUCA – “L’accordo su Bagnoli? Ma lo abbiamo già chiuso il 16 aprile”. Così il presidente della Giunta regionale Vincenzo De Luca ha risposto a un giornalista che gli ha chiesto un commento sull’affermazione del sindaco De Magistris. “Stiamo parlando di cose che abbiamo già detto”, ha aggiunto De Luca, riferendosi alla firma del patto per la Campania del 16 aprile 2016.

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