CRONACA – Maxi operazione della DIA. Confiscati beni per 11 milioni di euro

Società, fabbricati, beni mobili e immobili sottoposti a sequestro in provincia di Caserta. Ammonta a 11 milioni di euro il valore dei beni confiscati all’imprenditore edile Francesco Grassia, 71 anni, arrestato nel 2000 e ritenuto legato alla fazione Zagaria del clan dei Casalesi. Questi beni erano già stati sottoposti a sequestro nel luglio 2015. Proprio in queste ore la Direzione Investigativa Antimafia di Napoli sta ultimando l’esecuzione del decreto di confisca emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta.

A Francesco Grassia venne contestato il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso insieme ad altri elementi di spicco del clan dei Casalesi: Vincenzo Zagaria, Francesco Biondino e Dario De Simone.

Grassia forniva appoggio logistico agli affiliati al clan, riscuoteva il pizzo, ne investiva i proventi e importava armi dalla ex Jugoslavia, tra cui a fucili a pompa, bombe a mano e mitragliatori silenziati. Negli anni ’90 comprò  l’ex fabbrica Della Volpe ad Aversa a un prezzo nettamente inferiore al valore di mercato. Secondo gli inquirenti riuscì ad aggiudicarsi il complesso immobiliare a un prezzo “stracciato” grazie alla sua capacità di intimidazione derivante dall’appartenenza al clan dei Casalesi.

Nel 1994 Grassia attuò una estorsione di 60 milioni di lire ai danni di un imprenditore edile del Casertano impegnato nella costruzione di un istituto scolastico ad Aversa.

 

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