Spartacus: il pm chiede 210 anni di carcere per clan dei casalesi

Oltre duecentodieci anni di carcere sono stati richiesti dal pm della Dda di Napoli Stefano Capuano per 35 affiliati al clan dei Casalesi, tra cui gli esponenti di spicco Nicola e Carmine Schiavone, figli del boss Francesco Sandokan Schiavone, al termine delle requisitoria del processo “Spartacus Reset”. Il procedimento si sta tenendo con rito abbreviato davanti al Gup di Napoli Dario Gallo. In particolare il sostituto procuratore antimafia ha richiesto 12 anni per il primogenito del capoclan Nicola e 5 anni di reclusione per il fratello 33enne Carmine Schiavone. I reati contestati a vari titolo agli imputati vanno dall’associazione a delinquere di stampo camorristico all’estorsione aggravata dal metodo mafioso, dalla detenzione di armi alla ricettazione con l’aggravante dell’articolo 7. L’operazione, denominata Spartacus Reset perchè doveva rappresentare la resa dei conti finale contro il clan dei Casalesi dopo le decine di condanne scaturite dalle tre maxi-inchieste contro la cosca, tutte chiamate Spartacus, scattò il 10 marzo scorso portando all’esecuzione di 42 ordinanze di custodia cautelare (39 in carcere, tre ai domiciliari) in numerose province italiane, da Sud a Nord, tra cui Caserta, Napoli, Lecce, L’Aquila, Cosenza, Cuneo, Prato e Trapani. Dalle indagini della Dda è emerso che il gruppo capeggiato da Carmine Schiavone aveva costituito per pagare gli stipendi agli affiliati, sia della propria fazione, sia dei gruppi Zagaria e Iovine; ai detenuti venivano versate mensilmente somme tra i 1500 e i 2500 euro, provento delle estorsioni su lavori privati e pubblici. Nel corso del blitz furono sequestrati nel manubrio della bici di un indagato alcuni pizzini consegnatigli da Carmine Schiavone con indicazioni sulle diverse ditte da estorcere. (ANSA).

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