Assalti a portavalori: arresti tra Napoli e Caserta

Con le accuse di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, al traffico internazionale e alla detenzione di armi clandestine, all’organizzazione di rapine e assalti a caveau e furgoni portavalori e smercio di banconote false, i carabinieri del Comando provinciale di Cagliari hanno smantellato un gruppo criminale.

Un’organizzazione criminale che si diramava in più parti d’Italia

Sono 32 le ordinanze di custodia cautelare, di cui 20 in carcere e 12 ai domiciliari, eseguite dai militari nelle province di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari, Livorno, Grosseto, Roma, Caserta e Napoli, nonché nel territorio della Corsica carabinieri del Comando Provinciale di Cagliari, disposte dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.  Sul fronte degli assalti ai portavalori Mercurio e Ledda, secondo quanto emerso dalle indagini, stavano preparando colpi alle sedi della Mondialpol, in Toscana a Cecina e in Sardegna a Elmas e stavano chiedendo l’aiuto a esponenti della criminalità campana, legati ai clan Fabbrocino e Di Lauro. Il tramite era un loro conoscente napoletano, Antonio Pagano.

L’Operazione Maddalena

Droga ed esplosivo dalla Sardegna alla Corsica in cambio di armi da usare per le rapine. È l’asse italo-francese scoperto dai carabinieri con l’operazione Maddalena. I carabinieri hanno infatti accertato la vendita in Corsica di quasi 100 chili di droga: 82 kg di marijuana, 10 kg di hashish e 5 kg di cocaina. L’allevatore Umberto Secci, teneva i contatti con Giovanni Mercurio, 56 anni di Loculi che era a capo del gruppo criminale che gestiva il traffico di droga e armi con la Corsica. (ANSA).

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