Maradona muore a causa di un arresto cardiorespiratorio

Di Marisa Russo

Stamattina Maradona è morto a causa di un arresto cardiorespiratorio mentre si  trovava a casa sua, nel “barrio San Andrés”, quartiere della città di Tigre, in Argentina. Quattro sono le ambulanze arrivate a casa sua  una volta ricevute le chiamata d’emergenza.. ma non c’è stato nulla da fare. Maradona era già morto.

L’Argentina ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale.

 “Ci hai portato in cima al mondo. Ci han reso inmensamente felici. Sei stato il più grande di tutti. Grazie per essere esistito, Diego. Ci mancherai per tutta la vita”, ha scritto Alberto Fernández, presidente della Repubblica Argentina.

 

Commozione mondiale: Diego Maradona muore a 60 anni

L’allenatore ormai 60enne era stato ricoverato nei primi giorni di novembre in una clinica di Buenos Aires per anemia e disidratazione, ma una volta fatti i controlli, gli diagnosticarono un ematoma subdurale per il quale fu operato d’urgenza. Tornò poi a casa per recuperarsi dall’operazione. 

Da quando non giocava più a calcio Maradona aveva già sofferto varie crisi di salute, riguardanti problemi respiratori e cardiaci.

Diego Armando Maradona Jr, figlio di Maradona, apprende la notizia su internet

Diego Armando Maradona Jr, figlio dell’ormai compianto Maradona, giorni fa era risultato positivo al Covid e ricoverato poi all’Ospedale Cotugno di Napoli. 

In ospedale, viste le condizioni di salute, apprende la notizia della morte del padre su internet.

Napoli, città a lutto. Il sindaco Luigi de Magistris: «Intitoliamo a lui lo stadio San Paolo»

«È morto Diego Armando Maradona, il più immenso calciatore di tutti i tempi. Diego ha fatto sognare il nostro popolo, ha riscattato Napoli con la sua genialità. Nel 2017 era divenuto nostro cittadino onorario. Diego, napoletano e argentino, ci hai donato gioia e felicità! Napoli ti ama!». Così in un tweet il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris che ha proclamato il lutto cittadino e che ha proposto: «Intitoliamo a lui lo stadio San Paolo».

L’ Ssc Napoli cambia logo sui social:  «Per sempre nel cuore, ciao Diego»

Il club partenepeo ha deciso di cambiare il logo nei social sui quali sta intervenendo per accompagnare la morte del suo giocatore più rappresentativo.

Vincenzo De Luca: «Ha contribuito a riaccenderne l’orgoglio, unendo generazioni che lo hanno saputo amare, capire e anche perdonare»

«Unico, irripetibile genialità, il più grande di tutti, il più amato di tutti. Un grande uomo di calcio, un grande uomo di sport che prima del mondo intero, ha fatto innamorare Napoli perché di slancio e senza ipocrisia ha saputo scoprirne e interpretarne l’anima». Così, in un post su Facebook, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. «Ha contribuito a riaccenderne l’orgoglio, unendo generazioni che lo hanno saputo amare, capire e anche perdonare», ha aggiunto postando una foto dove ci sono lui e Maradona che si stringono la mano.

Corrado Ferlaino, ex presidente del Napoli, ricorda Maradona 

«Sono distrutto, mi dispiace molto. Maradona ha dato molto al Napoli, anche a me da un certo punto di vista. Non ho parole, non saprei cosa dire. Sono andato a trovarlo in Argentina quando stava male, è stato male parecchie volte ma ha sempre sperato le crisi. È una cosa arrivata improvvisamente. I giornali dicevano che stava meglio. Io sono napoletano e come tutti i napoletani siamo molto emozionati, piangiamo, perché è stato molto per Napoli e per il Napoli». Così l’ex presidente del Napoli Corrado Ferlaino, ricorda Diego Maradona scomparso oggi. «Maradona è stato un fuoriclasse, un genio, e ai geni non si può chiedere anche di essere uomini comuni -aggiunge Ferlaino ai microfoni di Sky Sport-. Maradona non era un uomo comune, perché non era un giocatore comune. Aveva grandi responsabilità e forse non è riuscito a portarle avanti, le ha subite. A Napoli ha dato due scudetti. Io non so se il Napoli vincerà ancora scudetti, ma per ora gli unici due vinti li ha vinti negli anni di Maradona».

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