Stati Uniti, firmati alla Casa Bianca gli accordi fra Israele, Emirati Arabi Uniti e Bahrein. Trump: “Giorno storico per la pace, alba di un nuovo Medio Oriente”

di Francesco Caputi

 

“Un giorno storico per la pace, nasce un nuovo Medio Oriente con un accordo che nessuno pensava fosse possibile e che a breve verrà firmato da altri cinque o sei Paesi arabi”. Così Donald Trump ha celebrato alla Casa Bianca la firma degli ‘accordi di Abramo’, ovvero le intese per la normalizzazione dei rapporti fra Israele da un lato ed Emirati Arabi Uniti e Bahrein dall’altro. A firmare gli accordi il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il ministro degli Esteri emiratino Abdullah bin Zayed Al-Nahyan e il ministro degli Esteri del Bahrein Abdullatif al-Zayani. Presente alla cerimonia anche l’ambasciatore dell’Oman negli Stati Uniti Hunaina al-Mughairy. L’Oman infatti, insieme a Sudan, Marocco e Arabia Saudita, potrebbe seguire Emirati Arabi Uniti e Bahrein nella normalizzazione dei rapporti con Israele.

Cosa prevedono gli accordi

Gli accordi segnano ufficialmente l’accettazione di Israele nel mondo arabo, soprattutto in vista di una grande alleanza arabo-israeliana in funzione anti-iraniana, in cambio della sospensione (non della rinuncia) da parte di Israele dell’annessione della Cisgiordania. Nelle intese si cita anche la soluzione a due stati per quanto riguarda la questione palestinese.

Rimane tuttavia il nodo della vendita degli F35 agli Emirati Arabi Uniti, fortemente osteggiata da Israele che teme una corsa alle armi in Medio Oriente e anche di perdere la supremazia militare nella regione. Trump, invece, si è detto favorevole a vendere gli F35 agli Emirati. “Personalmente non avrei alcun problema con questo”, ha detto il presidente americano, sostenendo che, in questo modo, si creerebbero molti posti di lavoro negli Stati Uniti.

In che modo Trump beneficia degli accordi

Per Donald Trump, gli accordi di Abramo rappresentano non solo un vero e proprio trionfo diplomatico, ma anche un trionfo politico in patria, soprattutto adesso a sette settimane dalle elezioni. A beneficiare di questi accordi anche il premier israeliano Benjamin Netanyahu, sommerso nell’ultimo periodo dalle polemiche riguardanti il processo per corruzione.

Anche Joe Biden esulta

Anche il candidato democratico per la Casa Bianca Joe Biden plaude agli accordi stretti fra Israele e i due Paesi del Golfo. “E’ bene vedere altri paesi in Medio Oriente riconoscere Israele e accoglierlo come partner”, ha detto Biden. “Un’amministrazione Biden-Harris rafforzerà questi passi, sfiderà altre nazioni a mantenere la pace e lavorerà per usare questi crescenti legami per progredire verso una soluzione a due stati e una regione più stabile e sicura”, ha aggiunto il candidato democratico alla Casa Bianca.

La reazione violenta dei palestinesi: 15 razzi da Gaza su Israele. Abu Mazen: “Niente pace in Medio Oriente finché durerà l’occupazione israeliana”

La firma degli accordi di Abramo è stata accolta con rabbia dai palestinesi, che si sentono traditi dai due Paesi del Golfo. Mentre a Washington si firmavano gli accordi, in diverse città palestinesi la folla è scesa in strada a protestare. “Tradimento”, gridavano i manifestanti.

Inoltre, dalla Striscia di Gaza, controllata da Hamas, sono partiti 15 razzi che si sono abbattuti su Israele, causando terrore fra i cittadini di Asheklon e Ashdod, che si sono precipitati nei rifugi antiaerei, e ferendo lievemente due persone. Israele ha risposto colpendo obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza.

“Non mi stupisco dei terroristi palestinesi. Hanno sparato contro Israele proprio durante una cerimonia storica. Vogliono far retrocedere la pace, ma non ci riusciranno. Noi colpiremo chiunque tenti di colpirci, ma porgiamo una mano di pace a quanti vogliono la pace con noi”, ha detto Netanyahu, commentando il lancio di razzi di Hamas.

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