Tensioni Grecia-Turchia: la Francia invia due navi da guerra nel Mediterraneo orientale

di Francesco Caputi

 

La Francia invia due navi militari nel Mediterraneo orientale. E’ la decisione presa dal presidente francese Emmanuel Macron, preoccupato dalle decisioni turche in tema di esplorazioni petrolifere nel Mar Egeo. “La situazione nel Mediterraneo orientale – ha scritto Macron su Twitter – è allarmante. Il passo unilaterale della Turchia sull’esplorazione petrolifera provoca tensioni, ma queste devono terminare per consentire un dialogo pacifico tra i vicini e tra gli alleati all’interno della NATO. Ho deciso di rafforzare temporaneamente la presenza militare francese nel Mediterraneo orientale nei prossimi giorni, in collaborazione con i partner europei, compresa la Grecia”. La decisione francese è stata ben accolta in Grecia. “Emmanuel Macron è un vero amico della Grecia e un fervente difensore dei valori europei e del diritto internazionale”, ha twittato il primo ministro greco Mitsotakis dopo un colloquio al telefono con Macron.

Le tensioni fra Grecia e Turchia sono tornate a salire lunedì 10, quando la Turchia ha deciso di inviare la sua nave esplorativa Oruc Reis al largo dell’isola greca di Castelrosso, una zona contesa fra Grecia e Turchia. La nave turca, inviata per fare ricerche sismiche, è inoltre scortata da navi da guerra, aerei e droni armati. La decisione turca di inviare al largo di Castelrosso la nave Oruc Reis arriva in risposta all’accordo stretto fra Grecia ed Egitto il 6 agosto sulla demarcazione dei rispettivi territori marittimi. Un accordo firmato per contrastare quello precedente sulla demarcazione marittima stipulato nel novembre del 2019 fra la Turchia e il Governo libico di accordo nazionale (GNA) di Sarraj. “Non ha alcun valore per la Turchia”, ha detto Erdogan, riferendosi all’accordo stretto fra Grecia ed Egitto. “La cancelliera Angela Merkel (che era stata chiamata a fare da mediatrice fra i due Paesi, ndr) mi aveva fatto una richiesta”, ha proseguito Erdogan. “Aveva detto: ‘Se interrompete i lavori di trivellazione qui, mi renderete il lavoro più facile’. Io le ho risposto: ‘Se si fida della Grecia, ci fermiamo per 3-4 settimane. Ma io non mi fido. Vedrà che non mantengono le promesse’. Iniziamo quindi subito i lavori di trivellazione e manderemo la nave da ricerca sismica Barbaros Hayrettin in postazione”. Non solo la decisione turca di inviare la Oruc Reis verso Castelrosso aveva fatto salire le tensioni, ma anche il telex di navigazione, detto Navtex, con il quale la Marina turca aveva annunciato che avrebbe condotto esercitazioni militari in acque rivendicate dalla Grecia.

In risposta allo sconfinamento della Oruc Reis, la marina e l’aeronautica militare greche hanno schierato mezzi e uomini. La nave turca ha allora virato momentaneamente verso Cipro. Rimane sconosciuta la rotta che la Oruc Reis riprenderà. Intanto la Grecia ha chiesto l’intervento dell’Unione Europea, la quale ha convocato per venerdì una riunione straordinaria del consiglio degli Affari esteri ed ha assicurato il suo appoggio ad Atene e anche a Cipro, non riconosciuta dalla Turchia. “È importante sottolineare da parte dell’Ue la piena solidarietà a Cipro e Grecia per le azioni della Turchia nel Mediterraneo. Le azioni della Turchia saranno discusse nel vertice informale a fine mese a Berlino. La Commissione valuta sia l’impegno da intraprendere per il dialogo che le eventuali risposte alle azioni negative”, ha dichiarato il portavoce della Commissione.

Oltre alla Francia, all’Egitto e a Cipro, la Grecia può contare anche sull’appoggio di Israele. “Israele sta monitorando con attenzione l’aumento delle tensioni nel Mediterraneo orientale ed esprime il suo pieno sostegno e solidarietà alla Grecia sulle sue zone marittime e il diritto di determinare la sua zona economica esclusiva”, ha dichiarato l’ambasciata israeliana ad Atene.

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