Cinque deputati chiedono e ottengono il bonus Inps da 600 euro. Di Maio: “Si dimettano”

di Francesco Caputi

 

Cinque deputati hanno chiesto e ottenuto il bonus Inps da 600 euro mensili, poi elevato a 1000, previsto dal Decreto Cura Italia e Rilancio. A svelare l’accaduto è stata la Repubblica, rendendo nota la segnalazione arrivata dalla direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell’Inps.

I loro nomi non sono ancora noti, ma, secondo le prime indagini, tre sono della Lega, uno del Movimento 5 Stelle e uno di Italia Viva. Ad aver fatto richiesta del bonus anche duemila persone fra assessori regionali, consiglieri regionali e comunali, governatori e sindaci. La Lega ha chiesto all’Inps di svelare i nomi, ma dall’Istituto non è arrivata alcuna risposta.

Nulla di illegale in quanto è accaduto, ma la notizia desta sicuramente indignazione dal momento che i deputati hanno uno stipendio mensile di quasi 13mila euro.

Le reazioni

Sul caso è intervenuto molto duramente il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “È vergognoso. È davvero indecente. I nomi sono coperti dalla legge sulla privacy. Bene, siano loro allora ad avere il coraggio di uscire allo scoperto. Chiedano scusa agli italiani, restituiscano i soldi e si dimettano, se in corpo gli è rimasto ancora un briciolo di pudore”, ha scritto su Facebook.

Il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova chiede che si dimettano. “Chiunque siano, a qualunque partito e schieramento appartengano – scrive su Facebook – se hanno un minimo di dignità possono fare solo una cosa per sanare questa brutta vicenda: dimettersi. Devono farlo perché evidentemente non sono stati in grado di servire i cittadini che rappresentano ed il Paese con onore e lealtà, tanto più in un momento come questo”.

Anche Giorgia Meloni si è espressa sullo scandalo. “Una brutta storia di deputati avidi e governo incompetente sulla quale pretendiamo massima chiarezza. Intanto, visto che l’Inps non fa i nomi per questione di privacy, invito ogni parlamentare a dichiarare ‘#Bonus Inps io no!’. In modo che i nomi emergano lo stesso, per esclusione”, ha affermato la presidente di Fratelli d’Italia.

Matteo Salvini, oltre a condannare i cinque deputati, se la prende anche con l’Inps. “Che un parlamentare chieda i 600 euro destinati alle partite Iva in difficoltà è una vergogna. Che un decreto del governo lo permetta è una vergogna. Che l’Inps (che non ha ancora pagato la cassa integrazione a migliaia di lavoratori) abbia dato quei soldi è una vergogna. In qualunque Paese al mondo, tutti costoro si dimetterebbero”, ha affermato il leader della Lega.

Giovanna Vitale, la giornalista che ha svelato lo scandalo con un articolo su la Repubblica, si è rivolta su Twitter al presidente della Camera Roberto Fico, chiedendogli di “individuare i cinque ‘eroi’ ”. Fico ha poi scritto su Facebook: “È una vergogna che cinque parlamentari abbiano usufruito del bonus per le partite iva. Questi deputati chiedano scusa e restituiscano quanto percepito. È una questione di dignità e di opportunità. Perché, in quanto rappresentanti del popolo, abbiamo degli obblighi morali, al di là di quelli giuridici. È necessario ricordarlo sempre”.

“Posso dire che è una vera vergogna?”, è stato il commento del segretario del PD Nicola Zingaretti.

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