Camorra e droga, raffica di arresti tra Napoli e Caserta

Arresti tra Napoli e Caserta per lo spaccio di droga in due distinte operazioni dei carabinieri.

26 MISURE CAUTELARI NEL NAPOLETANO

Il clan D’Alessandro aveva assunto il monopolio del mercato degli stupefacenti in un’ampia zona del Napoletano, tra Castellammare di Stabia, Santa Maria La Carità, Vico Equense, sulla penisola sorrentina (dove smerciavano cocaina a imprenditori e professionisti) e, grazie all’alleanza con il clan Afeltra-Di Martino, si era esteso all’area dei Monti Lattari. E’ quanto emerge da un’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata (Napoli) che oggi hanno notificato 26 misure cautelari (arresti in carcere, ai domiciliari e obblighi di presentazione).

Sequestrati inoltre beni per 15 milioni di euro: 12 veicoli, 13 fra appartamenti e ville, 46 conti correnti, libretti di risparmio, depositi di titoli, carte di credito, 4 imprese (un caseificio, un negozio di pelletteria, una società di taxi a Castellammare di Stabia, un negozio di oggetti cimiteriali a Rosarno, in Calabria) e le quote di un’azienda di cibo di asporto di Castellammare e una edile di Salerno.

CASERTA, IL CLAN DELLO SPACCIO DEVIA PROCESSIONE RELIGIOSA

Gestivano lo spaccio di droga a Caserta per conto del clan camorristico Belforte ed erano così potenti sul territorio, da far deviare una processione religiosa per far passare la Madonna sotto la casa di famiglia. È l’accusa contestata alle sette persone arrestate questa mattina dai carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta, su ordine del gip di Napoli, per i reati di associazione di tipo mafioso e traffico di sostanze stupefacenti. Gli indagati fanno parte o gravitano attorno la famiglia Della Ventura, nota in città per i traffici illeciti e guidata da un esponente di spicco del clan Belforte di Marcianise, Antonio Della Ventura, detto “il coniglio” e detenuto da anni.
Le ordinanze in carcere sono state notificate alla moglie e al genero di Della Ventura. La donna si chiama Concetta Buonocore, è stata arrestata in passato e ritenuta un elemento di primo piano del clan. Il genero è Michele Maravita.

 

 

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