Jabil, salta l’accordo. L’azienda conferma i licenziamenti

di Francesco Caputi

 

Dopo tre giorni di trattative, quando tutto sembrava essere definito, improvvisamente è saltato l’accordo che si stava per raggiungere durante una videoconferenza tenuta col ministro Catalfo, col sottosegretario Mise Todde, con l’azienda e con i sindacati. La videoconferenza era iniziata alle 16:00 e si è protratta fin oltre mezzanotte. “Alle 23 – spiega Antonio Accurso, Segretario Generale Uilm Campania – si era quasi siglato l’accordo per ritirare i licenziamenti, ma l’azienda alle 23.50, con un colpo a sorpresa, ha dichiarato di non voler proseguire su questa strada”. Il ministro Catalfo e il Sottosegretario Todde “hanno manifestato tuttavia la volontà di interloquire direttamente con i vertici di Jabil, per conoscere le ragioni di questo inspiegabile dietrofront e cercare di concludere positivamente gli sforzi finora compiuti, salvaguardando la continuità occupazionale di 190 lavoratori”, rendono noto fonti del Ministero del Lavoro. Catalfo ha inoltre dichiarato nulli i licenziamenti, poiché non è stata rispettata la procedura in materia di licenziamenti collettivi. L’amministratore delegato italiano di Jabil Clemente Cillo si è difeso dicendo che si stava limitando ad eseguire gli ordini della casa madre negli Stati Uniti. “Se lei prende solo ordini, allora devo parlare con i vertici americani”, ha risposto il ministro Catalfo all’affermazione dell’amministratore delegato.

Uilm Campania: “Chiediamo al governo di tentare un ultimo sforzo”

“La Jabil con questo atto scellerato mette in discussione la missione industriale, e crea forte incertezza minando la sua credibilità. I lavoratori tutti vengono lasciati senza nessun futuro. Chiediamo al Governo di tentare un’ultimo sforzo per riportare tutti al buonsenso o altrimenti di mettere in sicurezza il sito e accertare tutte le responsabilità”, ha detto il Segretario Generale Uilm Campania Antonio Accurso.

Fiom-Cgil: “La ministra Catalfo si è impegnata a fondo”

“La ministra Catalfo si è impegnata a fondo, ha protestato contro la scelta dell’azienda ma non c’è stato nulla da fare”, ha commentato il segretario della Fiom-Cgil di Caserta, Francesco Percuoco.

La rabbia degli operai: “Questo è uno schifo, una multinazionale fa quello che vuole”

Reazione piena di rabbia da parte di un’operaia. “Questo è uno schifo – afferma – una multinazionale fa quello che vuole e nessuno può fare nulla. La politica doveva muoversi prima”.

“Forse l’azienda non ha mai voluto davvero trattare – commenta un dipendente non licenziato – e comunque ha proposto la ricollocazione senza alcuna garanzia per gli addetti licenziati, ovvero senza la copertura dell’articolo 18 e la rassicurazione che il lavoratore mantenesse analogo stipendio e mansione anche nella realtà in cui veniva ricollocato”.

I sindacati: “L’arroganza delle multinazionali”

“Un comportamento di un’arroganza inaudita alla quale le multinazionali vogliono abituarci. La Jabil ha confermato la volontà di lasciare senza lavoro 10 famiglie in  un momento di emergenza sanitaria ed economica in un territorio che presenta già grandi difficoltà”, commentano i sindacati in un comunicato emesso alle due di notte.

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