La Germania si divide sugli eurobond

di Francesco Caputi

“No” agli eurobond da parte della maggior parte dei partiti tedeschi. I Verdi dicono “Sì”

 

“No” agli eurobond. E’ questa la secca risposta che ha dato gran parte del Parlamento tedesco alla proposta da parte dei paesi più colpiti dal coronavirus (Italia, Francia e Spagna) di usare questa forma di condivisione dei debiti. Un “no” che vede uniti il partito di Angela Merkel (la CDU), i liberali dell’FPD e il partito d’estrema destra AfD.

Angela Merkel ha più volte ribadito di preferire il MES, definito lo “strumento più adatto” per sostenere i Paesi dell’UE più in difficoltà. Questo ovviamente avvantaggerebbe la Germania, poiché i Paesi che usufruirebbero dell’assistenza finanziaria del MES dovranno applicare misure di austerità. Risposta simile anche da parte di Olaf Scholz, ministro alle Finanze e membro dell’SPD: pur ritenendo che sia importante “sviluppare in tutta Europa un progetto comune per ravvivare l’economia”, Scholz rifiuta la proposta degli eurobond, poiché, a suo parere, “è più efficace ricorrere alle possibilità esistenti, a cominciare dal meccanismo di stabilità europeo”.

“Una linea rossa che non deve essere superata”. Così Nicola Beer, esponente di spicco del partito liberale FPD e vicepresidente dell’Europarlamento, ha definito gli eurobond e qualunque altro tipo di condivisione dei debiti. Ma la risposta più dura arriva dal partito d’estrema destra AfD. “Siamo stati trascinati nell’euro con la promessa che la Germania non avrebbe mai dovuto rispondere dei debiti degli altri”, ha detto Beatrix von Storch, uno dei membri più noti dell’AfD. “Con i coronabond questa promessa sarebbe del tutto obsoleta. Per questo l’Afd dice in modo chiaro: no ai coronabond, no a questa condivisione dei debiti, no ad un euro tutto a spese della Germania”, ha concluso.

Non mancano tuttavia voci contrarie. Sono completamente a favore degli eurobond i Verdi tedeschi. “Sostengo la causa dei coronabond”, ha detto Robert Habeck, leader dei Verdi. “Gli Stati economicamente più forti come noi devono aiutare quelli che stanno peggio. È nell’interesse tedesco che l’economia italiana sopravviva alla crisi”, ha aggiunto. E anche nell’SPD, la cui gran parte è a favore della posizione di Scholz, c’è stata qualche voce favorevole ai coronabond. “Qualcuno deve spiegarmi perché noi tedeschi in tema di condivisione dei debiti non dovremmo mettere a disposizione l’1% all’Italia o alla Spagna”, ha infatti affermato Sigmar Gabriel, ex leader dei Socialdemocratici ed ex ministro degli Esteri. “Se adesso non siamo pronti a condividere il nostro benessere, non so cosa ne sarà di quest’Europa. Sono molto preoccupato che possa andare in pezzi”, ha aggiunto Gabriel, mostrandosi preoccupato dalla poca solidarietà fra Paesi di cui sta dando dimostrazione l’Unione Europea. Parole assai simili arrivano dal Verde Sven Giegold. “Con il suo goffo no agli eurobond il governo prende a calci l’idea europea”, ha affermato il membro dei Gruenen.

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