Egitto, respinta la richiesta di scarcerazione di Patrick Zaky

di Francesco Caputi

Lo studente, arrestato al rientro in Egitto con l’accusa di propaganda eversiva, dovrà attendere l’udienza del 22 febbraio sull’eventuale proroga di altri 15 giorni di custodia cautelare

Il tribunale di Mansura, dopo un’udienza di dieci minuti, ha respinto la richiesta di scarcerazione fatta dai legali di Patrick George Zaky. “Il ricorso è stato respinto”, ha detto Wael Ghaly, uno dei legali del ragazzo.

Lo studente era stato arrestato l’8 febbraio all’aeroporto del Cairo, accusato di attentare alla sicurezza nazionale. Sostanzialmente, l’accusa è quella di tentare di rovesciare il regime, e Zakypotrebbe rischiare l’ergastolo. “Patrick George è accusato di aver diffuso notizie false e comunicati tesi a turbare la pace sociale, incitare a manifestazioni non autorizzate”, dice una fonte giudiziaria. “E questo allo scopo di sminuire il prestigio dello Stato, turbare la quiete e la sicurezza pubblica istigando a rovesciare il potere e a propagare idee di natura tale da sovvertire i principi fondamentali della Costituzione”, aggiunge la stessa fonte.

Sulle condizioni del ragazzo, Houda Nasrallah, uno dei legali del ragazzo, ha detto che “fisicamente sta bene, ma è spaventato”. Nasrallah ha aggiunto che Zaky, che ha partecipato all’udienza sulla sua scarcerazione ammanettato a un poliziotto, “ha spiegato al giudice di essere solo uno studente tornato in Egitto a trovare i parenti e che vuole ripartire per l’ Italia per completare gli studi”. Presenti all’udienza anche un diplomatico italiano ed uno svedese in rappresentanza dell’Unione Europea, oltre ad uno degli Stati Uniti e ad un altro del Canada.

L’Egyptian Initiative for Personal Rights, l’ONG per cui lavora lo studente, chiede “l’immediato rilascio di Patrick George Zakysenza incriminazioni, nonché indagini su tortura e maltrattamenti”, ricordando le torture subite dal ragazzo durante la detenzione illegale, esperienza che lui ha raccontato in dettaglio ai giudici oggi”.

Amnesty International:”Ora campagna più forte”

“C’è delusione, avevamo sperato in un esito diverso. C’erano segnali che potesse andare diversamente: un’aula piena di giornalisti, internazionali e egiziani, di diplomatici, italiani inclusi. Ma non è servito a nulla”, ha detto all’Ansa Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. “Adesso ripartiamo con una campagna ancora più forte, più viva, ancora più determinati, ha aggiunto Noury.

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