di Marisa Russo
Protestano i lavoratori della Whirlpool davanti ai cancelli della fabbrica e sull’autostrada A3, creando blocchi e disagi.
LE RAGIONI DELLA PROTESTA
Gli operai della multinazionale americana temono per il loro futuro occupazionale. Un ramo d’azienda, che riguarda lo stabilimento di via Argine a Napoli, è stato ceduto ad una società con sede a Lugano i Svizzera. Nonostante i vertici della nuova proprietà hanno rassicurato che verranno mantenuti tutti i livelli occupazionali, i dipendenti della Whirlpool sono preoccupati e temono che si tratta di una strategia che nasconde un licenziamento collettivo. Sono queste le ragioni della protesta.
LA DECISIONE DI WHIRLPOOL
Al tavolo romano sulla vertenza Whirlpool che si è svolto al Mise l’ad Luigi La Morgia ha annunciato che da oggi l’azienda avvierà la cessione del ramo d’azienda per la sede di Napoli. Lo si apprende da fonti presenti al tavolo. L’unica soluzione per lo stabilimento è l’individuazione di un nuovo partner – ha continuato La Morgia – che è stato individuato in Passive refrigeration solutions (Prs).
SINDACATI: “DECISIONE OFFENSIVA”
Una decisione “per noi offensiva. Essa prevederebbe un confronto tra le parti, ma non mi sembra ne abbiate intenzione.
Vi invito ad avere rispetto per i lavoratori”. Così Barbara Tibaldi, della segreteria della Fiom Cgil. “Un atto unilaterale molto grave, chiediamo al Governo di passare dalle parole ai fatti per impedire la dismissione del sito campano, che non solo colpisce centinaia di famiglie ma prelude a un più generale disimpegno della multinazionale dall’Italia, in spregio all’accordo firmato meno di un anno fa”. Così Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore elettrodomestici.