Frode fiscale, 10 arresti a Napoli

Tre persone in carcere e sette ai domiciliari nell’ambito di un’indagine coordinata dalla procura di Napoli. I militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza partenopea hanno eseguito le misure cautelari nei confronti dei dieci indagati che si ipotizza siano coinvolti in un’associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale. Il danno provocato all’Erario ammonterebbe a oltre 70 milioni di euro. Le indagini sono scaturite da una verifica fiscale eseguita dall’Agenzia delle Entrate nei confronti della Alma Spa, società attiva nella fornitura di lavoro temporaneo. Gli elementi raccolti nel corso del controllo fiscale facevano, fin da subito, emergere indizi tali da far supporre l’esistenza di un meccanismo fraudolento di portata e gravità più ampie rispetto alle violazioni che potevano essere contestate in ambito amministrativo dall’Agenzia delle Entrate. Le successive investigazioni hanno reso possibile l’individuazione di un sofisticato e imponente sistema per frodare il fisco attraverso il meccanismo delle indebite compensazioni d’imposta. Gli indagati sono complessivamente 27, tra cui tre consulenti fiscali napoletani in stretto rapporto con i principali imprenditori coinvolti, Francesco Barbarino e Luigi Scavone. Questi ultimi avrebbero gestito, tramite prestanomi compiacenti, oltre 30 compagini societarie con 17mila dipendenti e – si legge in una nota – un fatturato di circa 400 milioni di euro per il solo 2017. Il fulcro di questo gruppo societario sarebbe stato individuato nella holding Altea srl. La frode fiscale, che si realizzava in tre fasi, permetteva di non pagare le imposte, i contributi previdenziali e assistenziali dei dipendenti attraverso una compensazione con crediti tributari fittizi.

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