Manifestazioni per Don Peppe Diana in occasione dei 25 anni dalla sua morte

Oggi ricorre il 25esimo anniversariod ella barbara uccisione di Don peppe Diana, il sacerdote anticamorra di Casl di Principe. Cortei e manifestazioni per ricordarlo. E arrivano anche i comemnti delle istituzioni:

Mattarella

“A venticinque anni dal barbaro e vigliacco omicidio di don Giuseppe Diana, desidero esprimere il ricordo riconoscente degli italiani e, insieme, la mia personale vicinanza alla comunita’ che ha avuto il privilegio di conoscere e apprezzare la testimonianza di questo uomo giusto, coraggioso, dedito al bene comune, disposto a pagare di persona pur di contrastare l’ingiustizia e la violenza organizzata”. Lo afferma in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Don Giuseppe e’ nato a Casal di Principe e tra la sua gente ha continuato a operare, con lena instancabile e con animo sempre aperto alla speranza, affinche’ si spezzasse il giogo criminale e potessero aprirsi ai giovani nuove opportunita’ di crescita personale e di riscatto sociale. I camorristi l’hanno ucciso nella sacrestia della chiesa, prima della messa – aggiunge -. Pensavano di far tacere una voce scomoda, di cancellare la reazione civile alla sopraffazione, di annientare una forza educativa che costruiva liberta’: ma gli assassini hanno soltanto mostrato, una volta di piu’, l’abisso che separa l’umanita’ di chi cerca il bene dalla disumanita’ della camorra e delle mafie”.

Di Maio

“25 anni fa a Casal di Principe venne ucciso dalla camorra Don Diana. A 25 anni dalla morte il suo ricordo e’ nitido nella nostra mente. Don Diana e’ simbolo della lotta alla camorra. Con tutte le sue forze ha portato avanti un’importante battaglia di legalita’. Esempio per tutti noi”. Lo scrive su Twitter il vicepremier e ministro, Luigi Di Maio.

Fico

“Sono trascorsi venticinque anni dalla barbara uccisione di don Peppe Diana. Lo ricordiamo tutti per il coraggio con cui aveva affrontato una guerra difficilissima come quella contro la criminalita’ organizzata. Per questo, il 19 marzo del 1994, fu assassinato nella sacrestia della chiesa di San Nicola di Bari a Casal di Principe”. Lo scrive su Facebook il presidente della Camera, Roberto Fico. “Don Peppe era un parroco di frontiera, profondamente attaccato alla sua comunita’, di cui condivise rischi, paure, e la voglia di riscatto e giustizia. Sfido’ a viso aperto la camorra, e porto’ avanti un’appassionata mobilitazione delle coscienze, una mobilitazione che continua ancora oggi – aggiunge -. Proprio in nome di don Peppe Dianasono infatti nate iniziative e associazioni che hanno cominciato a costruire le basi per una vera e propria rinascita del tessuto civile, culturale ed economico del territorio”.

Morra

“Stare a Casal di Principe, tra la gente, le cooperative, i beni confiscati e gli scout e’ per me un’emozione vera, concreta. Queste sono le donne e gli uomini che costruiscono la legalita’ quotidiana e costruiscono comunita’ nuove. Venticinque anni dalla morte di Don Peppe Diana sono venticinque anni di coraggio e di speranza. Qui a Casal di Principe, da Casa don Diana la parola Antimafia acquista un senso concreto. Camminare per queste strade e’ insegnamento che solo insieme si puo’ sconfiggere non solo la criminalita’ organizzata ma anche l’indifferenza verso i piu’ deboli. Faccio mie le parole di don Peppe: risaliamo sui tetti e riannunciamo parole di vita”. Lo afferma in una nota Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia.

Lascia un commento