UN NUOVO WELFARE PARTENDO DALL’UNIONE TRA STATO E IMPRESA Manzo (Bcc Napoli ): il Credito Cooperativo è pronto

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Il welfare in Italia e nel Mezzogiorno a una svolta. E per affrontare queste nuove sfide appare sempre più necessario superare modelli precostituiti e affiancare nuovi soggetti capaci di identificare percorsi differenti. Sociologi, storici, politologi, imprenditori insieme per affrontare una questione oggi centrale affrontata nel corso di un convegno al Suor Orsola Benincasa partendo dalla relazione del professor Vincenzo Cesareo dell’Università Cattolica di Milano che in dieci tappe in altrettanti atenei in giro per l’Italia sta illustrando difficoltà e prospettive. A Napoli in particolare il rettore Lucio D’Alessandro ha sottolineato “l’urgenza di porsi le difficoltà di un nuovo welfare soprattutto nel Mezzogiorno”. E per trovare alternative è intervenuto Amedeo Manzo, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Napoli secondo il quale “il ruolo del credito cooperativo è fondamentale in questa fase perché, in una momento di grande difficoltà economica, ha un approccio al territorio più diretto non condizionato solo dalle rigide regole degli algoritmi ma investendo invece sul ‘rating umano’ ovvero sulla capacità di tante piccole e medie aziende di far impresa, di creare, di innovare. Sono queste le nostre caratteristiche da sempre e il credito cooperativo investe su queste competenze a Napoli. Una sfida che in questi anni è stata vincente rendendo noi sempre più forti e affidabili e il territorio più ricco”. Intervento battezzato dal moderatore prof. Antonello Petrillo come “una autentica testimonianza di quanto il coraggio dell’abbandono di procedure consolidate, quando è sposato con il coraggio e la professionalità, possa essere vincente”. In tal senso è importante quanto sottolineato dal professore Cesareo che ha ritenuto fondamentale partire nel suo studio dal dato di fatto che “lo Stato non può più da solo affrontare il welfare ma appare utile integrarlo con le tante firme di welfare aziendale che oggi esistono e che tutte insieme possono consentire di costruire un nuovo stato sociale sostenibile”.

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