Intanto la DIA di Trieste, con l’ausilio della DIA di Napoli, di Milano, di Padova e di Bologna, nonché della Guardia di Finanza del capoluogo giuliano, sta eseguendo 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere, disposte dal GIP del Tribunale di Trieste, nei confronti di soggetti accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, per avere costretto professionisti e imprenditori italiani e stranieri, attraverso minacce e intimidazioni, a rinunciare a ingenti crediti, per favorire gli interessi del clan camorristico dei Casalesi.
Sono in corso, altresì, numerose perquisizioni domiciliari a Napoli, Milano, Modena, Padova, Treviso, Udine, Portogruaro (VE) e Trieste. L’attività operativa vede l’impiego di oltre 100 unità, nonché l’utilizzo di sofisticati strumenti di ricerca e localizzazione.
Cinque persone sono state arrestate dai carabinieri a Casalnuovo di Napoli, per estorsione e tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Gli uomini sono ritenuti affiliati e contigui al clan camorristico “Rea-Veneruso”, attivo a Casalnuovo e Volla, nel napoletano. Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, sono state avviate dopo le denunce di estorsioni presentate dalle vittime. Attraverso servizi di osservazione, controllo e pedinamento, e attraverso gli interrogatori di persone informate sui fatti, gli inquirenti hanno documentato che gli indagati sistematicamente rendevano nota la loro appartenenza al clan e che, per affermare il controllo del territorio da parte della cosca, volevano imporre la tangente anche sulle attività di spaccio di sostanze stupefacenti.