La palestra dell’attore:  giovani attori si allenano

di CM

Nata quindici anni fa, la Palestra dell’Attore accompagna nella crescita umana e artistica bambini, adolescenti e giovani che coltivano il sogno di diventare attori: noi vorremmo che diventassero innanzitutto persone ricche di valori, aperte all’incontro con tante realtà diverse, spinte dalla curiosità di esplorare nuovi territori della mente, di incontrare personaggi in cui “abitare” ispirati dalla propria sensibilità, ricercando una via personale per esprimersi artisticamente, allontanando il rischio di adagiarsi in una condizione piatta e omologata.

“Il Teatro è un processo di conoscenza attraverso l’esperienza. Non amo fare cose perché so già come farle: mi piace farle per vedere se le so fare, e per scoprire cosa mi fa conoscere il fatto di farle.” (Luca Ronconi)

Faccio mie le parole di un grande regista che ho avuto la fortuna di conoscere e con cui ho condiviso una parte importante della mia formazione teatrale e delle prime esperienze professionali. Ed è con questo spirito che ci siamo avvicinati a Pirandello per realizzare il nostro primo allestimento teatrale di una sua opera: ci siamo immersi non senza un pizzico di trepidazione tra le pagine del suo primo grande successo letterario, “Il fu Mattia Pascal”. Uno studio che abbiamo cominciato, prima di lavorare sul copione, divertendoci ad immaginare una serie di interviste impossibili con Pirandello, ognuno dei ragazzi ha contribuito a preparare il terreno per svolgere poi con la massima consapevolezza le prove finalizzate alla rappresentazione del 24 maggio: l’attenzione del pubblico durante la messinscena e il gradimento espresso alla chiusura del sipario ci ha confortato sulla bontà della scelta, che ha aggiunto un tassello importante al bagaglio di conoscenze che, relativamente al gruppo dei ventenni, si va consolidando grazie ai lavori degli ultimi anni su Molière, Durrenmatt, Eduardo e ora Pirandello. Gli allievi un po’ più giovani, dai 15 ai 18 anni, hanno “incontrato” due autori di epoca e cultura diverse ma con tratti che li avvicinano: Karl Valentin e Woody Allen. Interessante seguire sin dalle prove l’approccio di allievi attori adolescenti ad un repertorio che necessita, per essere valorizzato appieno, di accorgimenti tecnici relativi alla recitazione, curando in particolare il ritmo delle battute e il linguaggio non verbale. I giovanissimi, lasciata alle spalle la fase preadolescenziale, si sono confrontati con un interessante testo contemporaneo. Un piccolo esame di maturità per i nostri allievi attori più giovani, che durante tutto l’anno hanno manifestato la chiara volontà di lavorare maggiormente sugli aspetti psicologici, anche drammatici, virando verso un’indagine più profonda degli stati d’animo di ciascun personaggio. Facendo uno o più salti generazionali, il gruppo degli Adulti, che quest’anno era formato da 18 allievi dai 25 anni ai 70, ha portato a termine il percorso di laboratorio con un testo di Achille Campanile, “Il povero Piero”, verso il quale  non è mai mancato un atteggiamento spregiudicato e divertito, e alla fine gli allievi “adulti-bambini” che ho avuto il piacere di guidare hanno raccolto un ottimo risultato sul palco. La bella novità di questa stagione è stata la creazione di un altro laboratorio, riguardante la scrittura teatrale: una formidabile occasione per stabilire delle sinergie tra le varie anime della Scuola di formazione del Diana. Nell’ultimo periodo sono stati scelti, tra più proposte, i testi teatrali di due allievi, Nicola Miletti e Susy Mocerino che hanno adattato per la scena rispettivamente dei monologhi scritti per la Radio da Woody Allen e un racconto di Maurizio De Giovanni. Il secondo copione è stato interpretato da Danilo Ruggiano e Giovanni Scotti, due giovani attori di talento che hanno frequentato la nostra scuola negli anni scorsi. Questo primo esperimento di lavoro sinergico tra le varie anime della Palestra dello Spettacolo del Diana ha avuto un esito molto promettente, se consideriamo che anche la Palestra della Musica ha lasciato un segno importante grazie al Coro delle voci bianche.Più di 60 allievi hanno frequentato quest’anno la Palestra dell’Attore: mi hanno affiancato le tre collaboratrici  più fidate, Rosa Farinaro, Caterina Leone e Roberta Misticone, oltre a due docenti che hanno svolto un ciclo di lezioni di Movimento, Mimo e Commedia dell’Arte, Milena Pugliese e Luigi Cesarano. Oltre alle lezioni bisettimanali gli allievi hanno potuto assistere agli spettacoli in cartellone e incontrare, come è ormai consuetudine, alcuni tra gli artisti ospiti delle varie compagnie, tra i quali Gino Rivieccio, Laura Morante, Toni Servillo, Peppe Barra, Nando Paone e Massimo Ghini.

Il traguardo dei quindici anni dobbiamo considerarlo un punto di ripartenza per nuove suggestive sfide,  la felice intuizione della famiglia Mirra nel dare vita a questo progetto al servizio dei giovani, affidandolo alla mia direzione, mi porta a nutrire un sincero sentimento di gratitudine per l’esperienza fatta sul campo, che mi ha arricchito sotto l’aspetto umano e professionale, anno dopo anno, grazie all’incontro con centinaia di allievi, tutti speciali nella loro unicità. A ottobre si ricomincia, dopo aver effettuato colloqui attitudinali con coloro che faranno richiesta di iscrizione durante il mese di settembre.

 

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