Governo: Di Maio e Salvini incontro per decidere il nome del premier

E’ cominciato l’incontro tra il leader della Lega Matteo Salvini e il capo politico del M5S Luigi Di Maio a Montecitorio. Sul tavolo, il nome o la rosa di nomi da indicare al Colle per la guida del governo. E dall’Europa, in vista del nuovo governo in Italia, arriva l’ennesimo monito: “Non commentiamo sulle politiche dei partiti o processi di formazione dei governi, ma quello che enfatizziamo in ogni caso è che è importante attenersi alla disciplina di bilancio, e specialmente per l’Italia continuare a ridurre il deficit e il debito perché fattori di rischio”, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis al Parlamento Ue, rispondendo agli eurodeputati. “Stiamo discutendo con le autorità italiane la traiettoria dei conti e in realtà questo è un messaggio anche per il nuovo Governo: è importante restare nei binari”, ha concluso.

L’ACCORDO SUL PROGRAMMA – Lega e Movimento Cinque stelle stringono l’accordo sul programma. Ora, entro domenica, trattativa a oltranza per l’intesa sul premier, con l’ipotesi sempre in campo di una staffetta tra i leader a Palazzo Chigi. In un vertice notturno i due leader hanno limato il programma e sono tornati sulla questione del premier, senza escludere il principio della staffetta, con Luigi Di Maio in pressing su Salvini, ancora freddo al riguardo, per ottenere il mandato di partenza. Intanto, la futura maggioranza giallo-verde raggiunge un primo importante passo lungo la strada verso la formazione di un governo, un passo necessario ma non ancora sufficiente: ora hanno il compito fondamentale di dialogare e trovare una via d’uscita comune con il Capo dello Stato sulla struttura dell’esecutivo. Il Colle, dal canto suo, dopo le polemiche sulla bozza “no-euro”, ammonisce che il suo ruolo è esaminare solo testi definiti, frutto delle responsabilità dei partiti, certamente non bozze preparatorie. Sergio Mattarella non prende la parola, tuttavia molti osservatori politici sono convinti che, dopo oltre 70 giorni di trattative, porrà l’accento sulla necessità che l’Italia non perda la credibilità conquistata negli ultimi mesi, avanzando proposte che mettano a rischio la tenuta dei conti e del tutto incompatibili con i vincoli europei. Ad ogni modo, dopo giorni di lavoro febbrile, il tavolo tecnico trova la tanto sospirata ‘quadra’, lasciando aperti solo pochi nodi che vengono affrontati dall’ennesimo faccia a faccia tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Si tratta di temi molto importanti, dal fiscal compact alle grandi opere, dall’immigrazione alla sicurezza. Tuttavia i protagonisti giurano che si tratta solo di limare posizioni non troppo distanti, problemi sostanzialmente risolvibili. (ANSA)

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