Cinque persone sono state arrestate dai carabinieri del Nucleo Operativo di Maddaloni, su disposizione della Dda di Napoli, per associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione aggravata. Le indagini avviate nel 2015 sotto la direzione del sostituto procuratore Luigi Landolfi, hanno mostrato che i cinque rappresentano il potere camorristico sul territorio dell’agro maddalonese – sanfeliciano, in particolare nei comuni di San Felice a Cancello e Santa Maria a Vico in particolare, e in alcuni comuni della Valle Caudina, quale Forchia (BN), Arpaia (BN) e Paolisi (BN), come costola dello storico clan Massaro.Grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali,sono state ricostruite diverse attivita’ estorsive in danno di imprenditori e operatori commerciali. Il gruppo si avvaleva della forza intimidatrice e della condizione di assoggettamento e omerta’ derivante dalla partecipazione alla compagine camorristica, promossa e diretta da Michele Lettieri e Giovannina Sgambato. I cinque arrestati, Lettieri, Sgambato, Vincenzo Carfora, Vincenzo Iannucci ed Enzo Ruotolo, grazie all’organica e stabile partecipazione al sodalizio degli altri 5 indagati a piede libero, hanno rivitalizzato l’egemonia e il controllo camorristico nella Valle di Suessola, oltre ad aver legami con il clan Pagnozzi attivo nella confinante Valle Caudina, perfettamente in linea a quanto succedeva in passato sotto la reggenza Massaro. Tra gli scopi del gruppo, il controllo delle attivita’ economiche anche attraverso la gestione monopolistica di alcuni settori imprenditoriali; il prestito di denaro a tassi usurai; il rilascio di concessioni e di autorizzazioni amministrative; l’acquisizione di appalti pubblici; l’illecito condizionamento dei diritti politici dei cittadini ostacolando il libero esercizio al voto procurando voti ai candidati indicati dall’organizzazione e il reinvestimento speculativo in attivita’ imprenditoriali, immobiliari e finanziarie.L’indagine si e’ avvalsa anche delle dichiarazioni delle vittime di estorsione.
