Reggia Caserta: Anselm Kiefer apre l’opera di restauro con La Venaria Reale

di E.S.

Con il ritiro della prima opera da restaurare, l’olio e terracotta su tela di Anselm Kiefer, e’ partita ufficialmente la collaborazione tra la Reggia di Caserta e la Fondazione Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, che fa seguito alla convenzione triennale stipulata il 9 febbraio 2018.

L’opera di Kiefer fa parte della collezione “TerraeMotus”, e’ la prima opera ad essere oggetto del restauro didattico, realizzato dai docenti e dagli studenti del corso magistrale di laurea in Conservazione e Restauro dell’Universita’ di Torino, che ha sede presso il CCR de La Venaria Reale. Essa si ispira alla famosa battaglia di Waterloo (18 giugno 1815) che segna la fine dell’epopea di Napoleone Bonaparte. Lungo il margine superiore, la scritta “Et la terre trembleencore, d’avoir vu la fuitedesge’ants”, tratta dall’Espiazione di Victor Hugo, che allude al mito della caduta dei giganti che avevano tentato di raggiungere l’Olimpo per sostituirsi agli dei.

Per l’autore la natura e’ indifferente al dolore degli uomini, ma sia gli eventi umani che quelli naturali producono una ferita nella storia, espressa nell’opera attraverso le crepe della massa di creta in primo piano. Nei giorni scorsi e’ stato inoltre consegnato alla ditta OMOU Scarl di San Leucio del Sannio il dipinto del pittore e scenografo Antonio Joli raffigurante l’interno di una Reggia decorata con statue e figure di guerrieri in partenza.

L’opera, a lungo in sottoconsegna al Palazzo Reale di Napoli, fu riportata a Caserta nel 2012; tuttavia a causa delle precarie condizioni e da allora e’ rimasta coperta da velinatura a protezione della superficie pittorica in attesa di intervento. Il dipinto di Ioli ancora soggetto di studio, e’ databile tra il 1766 e il 1772 e fa forse parte della serie di capricci dipinti dal pittore modenese per la Stanza del baciamano del Palazzo Reale di Napoli oppure potrebbe raffigurare Enea che abbandona Didone, bozzetto per una scenografia della “Didone abbandonata”, rappresentata al Teatro San Carlo il 20 gennaio 1764.

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