Elezioni: A Pomigliano l’attesa per la festa con Di Maio

Il biografo ‘indipendente’, il parroco, il portiere, il barista, i vicini di quartiere, tutti hanno votato Di Maio, o meglio ‘Luigi’, la promessa della politica locale, il giovane uscito quasi dal nulla per diventare la “speranza” di quasi un’intera cittadinanza che ora lo attende a braccia aperte. A Pomigliano d’Arco, città in cui il leader del Movimento 5 stelle ha ancora la residenza, lo acclamano e sperano che possa divenire il prossimo presidente del Consiglio, nonostante non abbia raggiunto la maggioranza necessaria a governare. Una speranza che sarà ribadita nella festa con Di Maio, in programma stasera a Pomigliano in piazza Giovanni Leone. Paolo Picone, giornalista 47enne, l’anno scorso pubblicò una biografia indipendente del leader M5S, ed ora annuncia, per la settimana prossima, una seconda edizione di “Di Maio chi?“, aggiornata fino al giorno delle elezioni: “E’ riuscito a convincere il popolo italiano che può essere premier, ottenendo un 33% di consensi che nemmeno Berlusconi ottenne quando ha governato l’Italia”. Don Peppino Gambardella, il parroco della chiesa di appartenenza della famiglia, e ‘supporter’ fin dai primi momenti di Di Maio, dice di aver trascorso la notte “incollato alla tv”.”Ci sentiamo spesso – dice – l’ho potuto salutare il giorno prima della sua manifestazione al Palazzetto dello sport. Lo conosco da quando era piccino, e a lui mi lega un affetto sacerdotale, paterno. Il suo fare, il suo essere umile, lo ha fatto amare da tutti, creandogli un fascino particolare agli occhi degli elettori. Credo che possa diventare premier, la situazione è ancora tutta aperta, e lo spero con il cuore”. Paolo De Vita, 56 anni, fa il portiere in un parco residenziale, e nel 2013, nel suo ufficio di portineria, si mise a raccogliere firme a supporto delle liste elettorali del Movimento Cinquestelle: “Quelle che portarono Di Maio in Parlamento – ricorda – io non lo conosco bene, gli ho stretto la mano e ci ho chiacchierato diverse volte. Ma non è necessario conoscerlo di persona, lui è trasparente come l’acqua. E poi parla facendosi capire da tutti, da chi ha la laurea e da chi è impegnato nella politica estera, fino all’ultimo dei cittadini che non ha avuto la fortuna di studiare e istruirsi”. (ANSA)

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