MOODY’S CONFERMA PROSPETTIVE NEGATIVE PER L’ITALIA

La crescita dell’1,3% del Pil attesa da Moody’s nel 2018 viene definita “un miglioramento marginale” che “supportera’ i volumi di attivita’ e quindi i ricavi ma che e’ improbabile possa condurre a una significativa riduzione dei crediti problematici”, che dunque continueranno a scendere “gradualmente” ma a restare “alti” mentre le banche “stanno affrontando continue pressioni per alzare i livelli di accantonamenti su questi crediti”. Moody’s ricorda che alla fine dello scorso anno i nostri istituti avevano in bilancio 349 miliardi di crediti deteriorati, lo stock piu’ alto in Europa, che rappresentava il 17,3% dei loro prestiti lordi, piu’ di tre volte la media dell’Unione Europea (5,1%). Anche se gli accantonamenti sono migliorati salendo “adesso al 51%” si tratta comunque di una soglia “appena sopra il 50% del livello pre-crisi del 2007” e comunque “generalmente inferiore al livello che sarebbe richiesto per vendere questi asset sul mercato”. Per Moody’ e’ invece positiva la riduzione dei flussi di nuovi Npl attesa nel 2018 in quanto “ridurra’ gli accantonamenti e sosterra’ la redditivita’”. Tuttavia la capacita’ di generare utili “restera’ debole nel 2018” sulla scorta di una serie di fattori che pesano sui ricavi come, per esempio, “i bassi tassi di interesse e la limitata crescita dei prestiti”. Dal punto di vista della raccolta, il sistema italiano resta “solido” grazie all’alto peso dei depositi che riduce l’esigenza di rifinanziarsi all’ingrosso. Tuttavia, la prevista riduzione dei bond utilizzabili nel bail in mano al pubblico retail, ridurra’ la protezione per i bond senior e i depositanti in caso di risoluzione.

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