Crollo a Torre Annunziata, recuperati gli 8 corpi: indagine per omicidio colposo

L’area è stata sottoposta a sequestro dai carabinieri. A scopo precauzionale diciotto famiglie sono state sgomberate e lo resteranno almeno fino a lunedì: sedici abitano nel palazzo accanto a quello venuto giù, altre due risiedevano nell’ala non crollata

Nessuno è scampato al crollo di Torre Annunziata: nella prime ore di oggi sono stati recuperati i corpi degli altri cinque dispersi, portando il bilancio a otto vittime. Ai nomi di Giacomo Cuccurullo, della moglie Edy e del figlio Marco, estratti dalle macerie venerdì, si sono aggiunti quelli di Pasquale Guida, della moglie Anna, dei figli Francesca e Salvatore (14 e 8 anni) e di Giuseppina Aprea. L’unico a salvarsi è stato un canarino giallo di proprietà del pescatore Salvatore Iorio, scampato alla sciagura perché al lavoro in quel momento: il pennuto è stato trovato illeso tra le macerie. La Procura di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo per le ipotesi di reato di crollo colposo e omicidio colposo plurimo, affidato al procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli ed al sostituto Andreana Ambrosino che si sono recati sul luogo del disastro, in via Rampa Nunziante, a metà strada tra la ferrovia Napoli-Salerno e il mare. L’area è stata sottoposta a sequestro dai carabinieri. A scopo precauzionale diciotto famiglie sono state sgomberate e lo resteranno almeno fino a lunedì: sedici abitano nel palazzo accanto a quello venuto giù, altre due risiedevano nell’ala non crollata. «Al momento non escludiamo nessuna ipotesi investigativa, stiamo lavorando» dichiara il pm Ambrosino. Tra lunedì e martedì verranno effettuate le autopsie sui corpi all’obitorio dell’ospedale di Castellammare di Stabia. A stretto giro ci sarà la nomina di un collegio di periti per gli accertamenti tecnici. All’esame dei magistrati c’è anzitutto l’impatto sulla struttura dei lavori effettuati ai primi due piani dell’immobile, rimasti in piedi. Non risultano esserci indagati al momento, ma tra le carte acquisite dalla Procura ci sono anche le quelle relative alle certificazioni di inizio attività edilizia, depositate in Comune. «Abbiamo consegnato tutti gli incartamenti richiesti – afferma il sindaco Vincenzo Ascione – a cominciare dalla concessione edilizia risalente al 1957. Insieme a questa, abbiamo dato loro tutta la documentazione relativa alle altre pratiche edilizie che nel corso degli anni hanno interessato l’immobile». Il consigliere comunale Pierpaolo Telese, che abita in un edificio adiacente a quello collassato, spiega che «non c’erano state avvisaglie. Ma i lavori, visibili dalla pubblica via, non erano di poco conto. Sono stato diverse volte nel palazzo in quanto cliente della signora Pina Aprea, sarta di famiglia, e un dubbio ultimamente mi era venuto: come era possibile immaginare ristrutturazioni importanti in quegli immobili quando le parti comuni erano tanto fatiscenti? Sarebbe forse servito un consolidamento dell’intero stabile». Intanto il sindaco ha proclamato il lutto cittadino nel giorno dei funerali delle otto vittime, che avranno luogo martedì o al più tardi mercoledì. La sede del rito funebre potrebbe essere lo stadio cittadino Giraud, per consentire la più ampia partecipazione. E anche Papa Francesco ha espresso «profondo cordoglio ai familiari» in un messaggio all’arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe.

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