Consip, Lillo in Procura la settimana prossima: “Mi gioco la faccia, Woodcock e Sciarelli non sono mie fonti”

Il giornalista del Fatto: “Le fonti sono e devono restare segrete in virtù del nostro ordinamento la Procura di Roma sta facendo legittimamente il suo lavoro ma ha formulato un’ipotesi accusatoria che non sta in piedi”

“Mi gioco la mia credibilità: le mie fonti non sono Sciarelli e Woodcock, né l’una tramite l’altro”. E’ categorico il giornalista Marco Lillo sull’indagine della Procura di Roma che vede indagati per violazione del segreto d’ufficio il pm di Napoli Woodcock e la giornalista Federica Sciarelli, in relazione alla fuga di notizie sull’inchiesta Consip. Lillo era oggi a Napoli per la presentazione del suo libro “Di padre in figlio” riguardante proprio il caso Consip. “Le fonti sono e devono restare segrete in virtù del nostro ordinamento – afferma il giornalista del Fatto – la Procura di Roma sta facendo legittimamente il suo lavoro ma ha formulato un’ipotesi accusatoria che non sta in piedi”. Poi Lillo annuncia: “Ho chiesto essere ascoltato in Procura. Sono stato ieri fino a tarda sera in Procura a Roma. “Dovrei essere sentito con il mio avvocato, perché sono indagato in un altro procedimento, e immagino se ne parlerà la settimana prossima. Io richiesta l’ho fatta”.

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