Un giro d’affari basato sul metodo del “Cavallo di ritorno” del valore di circa due milioni di euro. Così i carabinieri di Napoli hanno smantellato una cosca che non solo rubava auto e motorini ma, come spiegano Ubaldo del Monaco, comandante provinciale dei carabinieri, e il procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso praticava un’estorsione alle vittime del furto chiedendo dei soldi per la restituzione del bene trafugato.
Operazione “Cavallo di ritorno”, ecco come agiva la banda
27 Febbraio 2017