Candidati a loro insaputa, un’inchiesta destinata ad allargarsi: potrebbero essere quasi 300 i nomi nelle liste

Si annuncia come una indagine a tappeto quella avviata dalla procura di Napoli sui casi di persone candidate a loro insaputa nelle liste delle elezioni comunali dello scorso anno.

Sono attualmente nove i casi al vaglio dei magistrati ma una serie di elementi inducono a ritenere che l’indagine è destinata ad estendersi. Al pm Stefania Buda, titolare dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, è stata consegnata la documentazione acquisita ieri presso gli uffici elettorale del Comune dagli investigatori della Guardia di Finanza della sezione di polizia giudiziaria della procura, diretti dal colonnello Luigi Del Vecchio. A quanto si è appreso, approfondite indagini saranno svolte nei confronti di quei candidati che hanno ottenuto nessuna o pochissime preferenze, circostanza che in determinati casi potrebbe far ipotizzare un illecito inserimento nelle liste.

I casi ”sospetti” sono stati in parte segnalati dalla Corte di Appello (che si era rivolta agli ignari candidati per chiedere la rendicontazione su eventuali spese sostenute e finanziamenti ottenuti) in parte denunciati in interviste a diversi organi di stampa. Si tratta di nomi inseriti in una lista civica (Napoli Vale) a sostegno di Valeria Valente, candidata a sindaco del Pd, nella lista Pensionati d’Europa, che appoggiava Gianni Lettieri, del centrodestra, e una lista di appoggio a Marcello Taglialatela, di Fratelli d’Italia.

Ma i presunti episodi illeciti potrebbero essere assai più numerosi se si tiene presente che ben 350 richieste di informazioni inoltrate ai candidati dalla Corte di Appello non hanno ricevuto risposta. Il fascicolo è stato aperto per le ipotesi di falso e violazione delle norme elettorali. Oggi il pm Buda ha fissato l’interrogatorio come persona informata dei fatti di una donna inserita in lista a sua insaputa.

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