Il caso di Fortuna. Oggi in udienza la mamma: “Non credo alle violenze sessuali”. Il ginecologo: “Gravissime lesioni”

Sono stati ascoltati tre periti nominati dalla Procura di Napoli Nord nella prima parte della quarta udienza del processo in corso nel Tribunale di Napoli sulla morte di Fortuna Loffredo, la bimba lanciata nel vuoto il 24 giugno 2014 dall’ottavo piano del palazzo dove abitava, nel parco Iacp di Capitano (Napoli). Il primo a parlare e’ stato Attilio Mazzei, pediatra, che ha visitato la piu’ piccola delle figlie di Marianna Fabozzi, compagna di Raimondo Caputo, sulla piccola sono emerse violenze sessuali. Abusi che invece non e’ riuscito a riscontrare su un’altra figlia.
All’interrogatorio di Mazzei e’ seguito quello del ginecologo Giuseppe Saggese, che ha eseguito l’esame ginecologico sul corpo di Fortuna e sulla sua amichetta del cuore, altra figlia di Marianna Fabozzi.
Raccapriccianti i particolari emersi durante l’interrogatorio, in particolare riguardo i riscontri sul corpicino della piccola vittima, che riportava gravissime lesioni allo scheletro e agli organi interni riferibili a una caduta dall’alto.
Gli avvocati degli imputati, quando e’ stata resa nota la tipologia delle lesioni riscontrate su Fortuna e su una delle figlie della Fabozzi, hanno chiesto se era possibile ricondurle a danni provocati quando le bimbe venivano lavate. Ipotesi categoricamente escluse dai consulenti della Procura di Napoli Nord. Infine e’ stato ascoltato un perito informatico, Giuseppe Vallone, incaricato di scaricare file multimediali da un telefono cellulare, un Lg di colore rosa, trovato in possesso di una delle figlie della Fabozzi. Tra i file c’era anche un video che ritrae un uomo, steso a terra e immobile, con due bimbe che giocano mentre un’altra persona, una donna, riprende. Una donna che le bimbe chiamano mamma. Il video e’ stato acquisito agli atti.
LA MAMMA DI FORTUNA: NON CREDO ALLE VIOLENZE SESSUALI
Unico errore non avere nominato perito per autopsia (ANSA) – NAPOLI, 9 DIC – “Mia figlia parlava ma non ha mai detto niente a me, alle maestre, alle assistenti sociali. Mi ha solo parlato di bruciori, davanti, e andammo dalla dottoressa che mi diede della pomata senza visitarla: io non credo alle violenze sessuali. L’unico errore fatto e’ stato non nominare un perito quando e’ stata fatta l’autopsia” ha detto Domenica Guardato nell’udienza del processo sull’omicidio della figlia, Fortuna Loffredo, lanciata nel vuoto, il 24 giugno 2014, dall’ottavo piano nel parco Verde di Caivano
IL GINECOLOGO: TRAUMI CRANICI
  Traumi cronici “che dopo decine di anni di lavoro ho riscontrato solo tre volte”. Lo ha detto Giuseppe Saggese, il ginecologo che ha preso parte all’esame autoptico collegiale sul corpo di Fortuna Loffredo, la bimba uccisa il 24 giugno 2014, nel parco Iacp di Caivano (Napoli). Saggese lo ha riferito durante la quarta udienza del processo sulla morte della bimba, nell’aula 116 del Tribunale di Napoli.
LA PSICOLOGA: LA VERITA’ NEI DISEGNI
 E’ nei disegni, e non nelle parole, che non poteva pronunciare “perche’ condizionata dalla famiglia”, la verita’ su Fortuna Loffredo, la bimba lanciata nel vuoto, il 24 giugno del 2014, dall’ottavo piano del palazzo dove abitava, nel parco IACP di Caivano (Napoli). Emerge dell’interrogatorio reso oggi – tra pause di commozione e qualche lacrima – dalla psicologa Rosa Castelluccio (che ha affiancato gli inquirenti durante le indagini), nella quarta udienza del processo sull’omicidio di Fortuna, in corso nell’aula 116 del Tribunale di Napoli. La psicologa parla degli incontri avuti con le figlie di Marianna Fabozzi, imputata con Raimondo Caputo nel procedimento penale sulla morte della bambina. Una delle bambine, l’amichetta del cuore di Fortuna, venne ascoltata il giorno stesso della tragedia nella caserma dei carabinieri di Casoria (Napoli). Li’ disegno’ Fortuna, che ballava, in presenza di un adulto, e poi una tomba, benche’ poco prima avesse riferito di non sapere la sorte subita dalla sua amica. Anche nei disegni che fara’ successivamente emerge il disagio.

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