Il mondo della musica piange Leonard Cohen. Il cantante, compositore, artista e poeta canadese spentosi a 82 anni era nato a Montréal il 21 settembre 1934, Cohen esordì nella musica dopo aver pubblicato diverse raccolte di poesie e romanzi, un periodo coincidente con sue lunghe permanenze all’estero, dalla Grecia a Cuba.
Tanti i temi esplorati nelle sue opere, dalla religione alla sessualità, passando per l’isolamento dell’individuo. A decretarne il successo internazionale, nel 1966, fu “Suzanne”, tra i suoi brani più noti e apprezzati dal grande pubblico, anche se molti lo ricordano per la malinconica “Hallelujah” resa ancor più celebre dalle molteplici cover.
Per ricordare il poeta musicista Leonard Cohen, Rai Cultura modifica la programmazione odierna sostituendo il documentario “Vincent van Gogh: un nuovo modo di vedere” con “I’m Your Man”, in onda stasera alle 21.15 su Rai5. E’ un tributo al cantautore canadese, che ha ispirato molte generazioni di musicisti, prodotto da Mel Gibson e diretto da Liam Lunson nel 2005. Spunto di partenza – e cornice del documentario – è il concerto-tributo “Came So Far For Beauty” tenutosi alla Sydney Opera House nel gennaio del 2005 in cui artisti del calibro di Nick Cave, Rufus Wainwright, Antony Hegarty e gli U2 interpretano i brani di Leonard Cohen. Alle immagini della Sydney Opera House, il regista Liam Lunson ha sapientemente miscelato parti dei concerti storici di Leonard Cohen, spezzoni di filmati d’epoca e vari memorabilia in forma di video, ma anche una lunga intervista a viso aperto dell’artista, evocando le tappe di una carriera cominciata negli anni Sessanta e segnata da successi trionfali.
Il suo motto era “Per sua natura, una canzone deve muovere da cuore a cuore”, una poetica e una filosofia che egli ha applicato a tutta la sua opera. Tra i pezzi in scaletta nel concerto “Came So Far For Beauty”: “Tower of Song”, interpretata da Martha Wainwright; “I’m Your Man”, cantata da Nick Cave; “Everybody Knows” nella versione di Rufus Wainwright e “Tower of Song” con lo stesso Leonard Cohen e gli U2.