CRONACA – Mancata bonifica delle discariche: la Corte dei Conti chiede 27 milioni di danno erariale alla Campania

di C. P.

La mancata bonifica delle discariche non solo mise a repentaglio la salute dei cittadini provocando danni all’ambiente, ma costò cara all’Italia anche dal punto di vista economico visto che al Bel Paese fu inflitta una multa salata da parte della Corte di giustizia europea. La Guardia di finanza ha notificato oggi le prime 15 richieste di risarcimento su quella questione rifiuti: si tratta di un danno da 27 milioni e nel mirino degli inquirenti sono finiti sindaci e funzionari della Regione. Tra i destinatari degli inviti a dedurre per danno erariale emessi dalla Corte dei Conti della Campania ci sono anche Antonio Bassolino e Stefano Caldoro, due ex presidenti della Regione Campania e l’ex assessore all’Ambiente Giovanni Romano.

L’INCHIESTA

Il sostituto procuratore della Corte dei conti, Donato Luciano, ritiene dunque di aver individuato coloro i quali erano responsabili del riassetto delle discariche ma, a causa della loro inerzia, hanno costretto l’Unione europea a sanzionare l’Italia nel dicembre 2014 con una multa di circa 40 milioni e penalità semestrali pari a circa 42,8 milioni di euro, fino alla completa esecuzione delle relative sentenze di condanna della Corte di Giustizia. Sono circa 200 i siti di sversamento finiti sotto la lente di ingrandimento della commissione europea, dislocati in 18 regioni italiane: ben 48 si trovano in Campania. I finanzieri del Nucleo tutela spesa pubblica guidato da Andrea Pecorari hanno calcolato, discarica per discarica, l’impatto della nostra regione sul totale della multa pagata dal governo e da questa operazione è scaturito il totale di 27 milioni di euro di danno. Sono quattro i primi provvedimenti notificati, ma saranno oltre un centinaio i soggetti coinvolti dall’indagine.

INATTUAZIONE DELLA LEGGE
Secondo la Guardia di Finanza e la Corte dei Conti i vertici degli enti competenti non avrebbero adottato tutte le misure necessarie malgrado la legge fosse esplicita sull’attribuzione delle competenze e benché i progetti di bonifica fossero stati ampiamente finanziati dalla Regione Campania nel giugno del 2013, attingendo dalle risorse del POR Campania 2007/2013.

 

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