CRONACA – Omicidio Fortuna Loffredo, arrestato il compagno della vicina di casa. L’accusa è di violenza sessuale e omicidio.

di Marisa Albini

Svolta nelle indagini sull’omicidio della piccola Fortuna Loffredo, avvenuto il 24 giugno 2014 nel Parco Verde di Caivano. Questa mattina i carabinieri della Compagnia di Casoria hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip su richiesta della Procura di Napoli Nord, nei confronti di Raimondo Caputo il compagno della vicina di casa della piccola Fortuna. L’uomo è accusato di violenza sessuale e omicidio.

L’OMICIDIO – Il corpo della bimba, che allora aveva sei anni, fu trovato davanti allo stabile dove abitava, molto probabilmente dopo essere precipitata. L’autopsia stabilì che aveva subito abusi sessuali. Dall’inizio il sospetto della Procura e’ che Fortuna Loffredo fosse rimasta coinvolta in un giro di pedofilia, del quale forse anche altri bambini del Parco Verde sono vittime. Un sospetto condiviso dalla madre della bimba morta, Domenica Guardato. La donna ha sempre puntato senza esitazione il dito contro le persone che abitano nell’edificio: “Il mostro è nel nostro palazzo, è impossibile che nessuno abbia visto. Chi sa parli”, disse mesi dopo la morte della piccola.

L’UOMO ERA GIà IN CARCERE – Raimondo Caputo era già in carcere insieme alla compagna da novembre 2015. I due, allora, furono fermati con l’accusa di violenza sessuale sulla figlia di tre anni. La donna di 26 anni era madre di un altro bambino, Antonio, che morì in circostanze sospette, nonché simili a quelle di Fortuna, un anno prima. Lo conferma il legale della famiglia Loffredo, Angelo Pisani.  La donna era la mamma del piccolo Antonio che morì in circostanze sospette, nonché simili a quelle di Fortuna, un anno prima. Lo conferma il legale della famiglia Loffredo, Angelo Pisani.

IL COMMENTO DI DON PATRICIELLO – “Se quella che gli inquirenti hanno trovato è davvero ‘la’ verità, li ringraziamo. La nostra comunità ha vissuto due anni di sofferenza inimmaginabile, dopo la morte di Fortuna. E se le responsabilità vengono accertate, il colpevole dovrà pagare. Quello che ha commesso è il peccato più orribile che si possa immaginare”. Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, celebrò nel 2014 i funerali della piccola Fortuna e non ha mai smesso di sostenere la ricerca della verità: “Ho ripetuto mille volte, dall’altare e in privato: chi sa, parli. Mi auguro che la verità possa finalmente segnare un momento di rinascita per la gente del parco Verde, realtà segnata da estrema povertà ma dove vivono persone perbene, ingiustamente colpite da sospetti generalizzati”

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