La Guardia di Finanza ha notificato un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Napoli a carico di sei indagati, ritenuti vicini al clan camorristico Belforte di Marcianise (Caserta). I reati contestati, a vario titolo, sono usura, estorsione, riciclaggio, abusivismo finanziario e trasferimento fraudolento di valori, reati aggravati dal metodo mafioso. Contestualmente sono stati sequestrati beni mobili e immobili riconducibili agli indagati per cinque milioni di euro. Uno degli indagati, Eremigio Musone, doveva partire sabato scorso per una vacanza ad Amsterdam ma all’aeroporto napoletano di Capodichino è stato controllato dai finanzieri di stanza allo scalo, che erano stati intanto allertati dai colleghi casertani, che gli hanno così fatto perdere l’aereo. Musone, infatti, è stato arrestato stamattina. L’inchiesta, coordinata dalla Dda di Napoli, è stata denominata “Dynasty”, in quanto ha coinvolto quasi totalmente parenti di affiliati di spicco in carcere da anni, nessuno dei quali collaboratore di giustizia, probabilmente l’ultima vera dinastia, o gli ultimi “irriducibili” dello storico e potente clan marcianisano, smantellato negli anni da decine di arresti ma soprattutto dai pentimenti eccellenti, come quelli del boss-fondatore della cosca Salvatore Belforte o di parecchi suoi luogotenenti, le cui dichiarazioni sono state determinanti nell’inchiesta.(ANSA)
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