CRONACA – S.Maria Capua Vetere, accusa di camorra: arrestato ex assessore

Alfonso Salzillo deve rispondere di associazione per delinquere di tipo mafioso e corruzione elettorale finalizzata a favorire il clan

E’ stato arrestato all’alba dai Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Caserta che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli, al termine di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea. Il 49enne Alfonso Salzillo è accusato di aver chiesto voti al clan dei Casalesi per essere eletto. Salzillo fino all’anno scorso era consigliere e assessore del Comune di Santa Maria Capua Vetere: deve rispondere di associazione per delinquere di tipo mafioso e corruzione elettorale finalizzata a favorire il clan. Eletto nel 2011 in consiglio comunale nelle liste del Popolo della Libertà, il politico passò successivamente nelle fila della maggioranza di centrosinistra e fu nominato nella giunta. Salzillo, entrato nel gruppo dei Socialisti e Democratici, è stato anche presidente del Gladiator, squadra oggi militante nel campionato di eccellenza.

 

LE ACCUSE: REFERENTE DEI CASALESI, NOTIZIE RISERVATE AL CLAN SCHIAVONE – Secondo i magistrati Salzillo si sarebbe prestato, per favorire i Casalesi, “al cambio di assegni bancari, allo scopo di inserire la ricostruzione della loro provenienza illecita” e “per ottenere a proprio vantaggio il voto” alle elezioni amministrative del 2011. Sono solo alcune delle accuse al politico contenute nell’ordinanza di custodia cautelare di cui è destinatario. Per la Dda, Salzillo avrebbe anche rivelato ad alcuni componenti della fazione Schiavone informazioni sull’apertura di nuovi cantieri a Santa Maria Capua Vetere per consentire la formulazione di richieste estorsive. Le indagini del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Caserta sono partite due anni fa e sono giunte a conclusione lo scorso agosto, avvalendosi anche dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. I pentiti hanno indicato concordemente “l’ex amministratore locale – scrive il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli – quale referente nei rapporti tra la pubblica amministrazione e la criminalità organizzata per conto dei gruppo riconducibile a Nicola Schiavone, esponente del clan dei Casalesi e figlio di Francesco, detto Sandokan, capo dell’omonimo clan e attualmente in carcere al 41 Bis”. L’ex assessore avrebbe promesso “a due esponenti locali federati con il clan dei Casalesi, la somma di 30mila euro per il loro appoggio elettorale”.

 

BENI SEQUESTRATI: ANCHE UN CASEIFICIO – Tra i beni ritenuti riconducibili a Salzillo, i carabinieri hanno sequestrato un caseificio con sedi a Curti, nel Casertano, ed Ischia, due appartamenti con relative pertinenze, un fabbricato rurale ed un terreno, nonché titoli di credito e rapporti bancari, tutti intestati al politico indagato, per un valore complessivo di circa 600.000 euro.

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