POLITICA – Inchiesta Potenza, scontro tra Renzi e associazione magistrati

DI MICHELE CAPUTO

Ieri il premier aveva attaccato la procura: “Non arrivate mai a sentenza”. Colella, presidente della sezione della Basilicata dell’Anm: “Dichiarazioni inopportune nei tempi ed inconsistenti nei fatti, smentite in poche ore dalle condanne nel processo Totalgate”. La replica da Palazzo Chigi: “Condannato solo chi ha sentenza definitiva”

Alla direzione del Pd ieri aveva tirato un ceffone ai pm di Potenza che “non arrivano mai a sentenza” e fanno indagini “con la cadenza delle Olimpiadi, ogni quattro anni”. E proprio nel giorno in cui il tribunale lucano aveva condannato in primo grado gli ex vertici della Total  a pene comprese fra due e sette anni di reclusione, nel processo Totalgate. Oggi al premier arriva la dura replica delle toghe. “Le dichiarazioni di Renzi sono inopportune nei tempi ed inconsistenti nei fatti” afferma Salvatore Colella, presidente della sezione della Basilicata dell’Associazione nazionale magistrati.
“Inopportune –  spiega Colella – perché arrivano in un momento molto delicato dell’inchiesta, con un intervento ‘a gamba tesa’ e le sue insinuazioni sono quantomeno viziate da un interesse di parte. Inconsistenti perché smentite, solo poche ore dopo, da un pesante verdetto di condanna contro i vertici della Total nel processo Totalgate”. “Se è vero che in un paese civile, come dice il Presidente Renzi, ‘i processi arrivano a sentenza’, e noi abbiamo dimostrato di saperlo fare – aggiunge il presidente dell’Anm lucana – è anche vero che in un Paese civile ‘il governo rispetta i lavoro dei magistrati’, sempre, anche quando toccano la propria parte politica. Ci saremmo aspettati la stessa intransigenza e fermezza di condanna annunciata dal Presidente in occasione di altre inchieste di rilievo nazionale”.

 

 

RENZI: “CONDANNATO SOLO CHI HA SENTENZA DEFINITIVA” – Non rinuncia ad una replica Renzi, durante la diretta Facebook e Twitter da Palazzo Chigi.  “Oggi – dice il premier durante “Matteo risponde” – leggo sui giornali ‘Renzi accusa i magistrati’: ma dove? Quello che accusava i magistrati qui ci stava qualche anno fa. Noi i magistrati li incoraggiamo a fare il più veloce possibile e a parlare con le loro sentenze. Più vanno a sentenza più siamo contenti”.  Ma il premier aggiunge: “Poi per la legge italiana è condannato chi abbia avuto una sentenza definitiva”.

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