di Marisa Albini
Una banda composta da albanesi che si spostava su automobili con motori truccati, faceva irruzione in ville isolate, terrorizzava e pestava a sangue gli inquilini prima di rubare tutto. Le indagini dei carabinieri della compagnia di Casoria hanno scoperto il velo su una gang di criminali stranieri con base a Caivano che ha razziato diverse abitazioni in Campania e Basilicata. Tre le ordinanze di custodie cautelari in carcere, componenti di una gang composta da otto elementi.
Il modus operandi era sempre lo stesso. Partenza da Caivano con vetture rubate e modificate, armi recuperate in nascondigli e obiettivi individuati in zone isolate. Forzavano finestre e porte per entrare, con passamontagna e armi in pugno. Una volta dentro, i criminali seviziavano le vittime: botte, denti cavati, minacce di morte. Ottenuta la combinazione della cassaforte o saputo il luogo in cui venivano nascosti i gioielli, rubavano tutto il possibile e poi fuggivano, spesso in modi rocamboleschi. Nel curriculum della banda non mancano sparatorie, vetture speronate e posti di blocco forzati.
Nessuna pietà, nemmeno davanti ai bambini. E, raccontano i testimoni, in un caso è stato sfiorato l’omicidio per assicurarsi la fuga. Soltanto la pistola inceppata ha salvato la vittima.